Telecom: le buone notizie arrivano sempre dal Sud America, domani i conti della casa madre

Galassia Telecom al test dei conti ma sul tavolo di Franco Bernabè è già arrivata una gradita conferma: la forza delle controllate sudamericane. A partire da Tim Brazil che nel quarto trimestre 2010 ha mostrato solidi fondamentali: i ricavi sono cresciuti del 9,9% a 1,7 miliardi di euro, 68 milioni sopra le stime di Equita, mentre l’Ebitda ha mostrato un progresso dell’11% a 520 milioni di euro, 22 milioni meglio delle previsioni. Ma ad impressionare maggiormente sono i numeri relativi agli abbonati, arrivati ormai a 51 milioni, il 24% in più rispetto al 2009. Nel solo quarto trimestre si calcolano 4 milioni di nuovi utenti e di conseguenza la quota di mercato 2010 di Tim Brazil ha superato il 25% (+1,5%).
Buone notizie anche dalla vicina Argentina, dove Telecom Argentina ha riportato risultati del quarto trimestre in crescita e “superiori alle nostre attese – commenta Equita -. L’impatto è però limitato sui conti di Telecom Italia che ne controlla solo il 16%”. In sostanza, “Telecom Argentina rappresenta circa il 2% della nostra valutazione di Telecom Italia”. Guardando ai numeri però il miglioramento è significativo: i ricavi sono aumentati del 25% a 760 milioni di euro, l’Ebitda è salito del 22% a 230 milioni, l’utile netto ha mostrato un incremento del 28% a circa 90 milioni di euro.
Dall’America Latina all’Italia, tra oggi e domani TI Media e Telecom Italia alzeranno il velo sui conti dell’esercizio 2010. Oggi il braccio editoriale del colosso tlc pubblicherà i risultati 2010 e il piano triennale. Intermonte si aspetta per il quarto trimestre ricavi a 76,5 milioni di euro (+12%), una perdita di 12 milioni e un debito netto a 120 milioni di euro. Ma il mercato è già proiettato a domani quando la casa madre riporterà i conti 2010 e svelerà il nuovo business plan 2011-2013. Un appuntamento che permetterà di comprendere meglio le mosse future dell’ex monopolista delle telecomunicazioni.
La strategia del prossimo triennio sarà ancora focalizzata sulla riduzione del debito attraverso la disciplina dei costi, che dovrebbe portare l’indebitamento del gruppo sotto i 28 miliardi di euro entro il 2012. Non si fermeranno, quindi, i tagli della forza lavoro in Italia, dopo una riduzione del 10% realizzata negli ultimi anni. Il nuovo business plan dovrebbe inoltre prevedere la stabilizzazione dei ricavi nel business domestico, che rappresenta circa il 75% del fatturato totale, e un aumento del dividendo. Anche nel 2010 la cedola potrebbe essere leggermente in rialzo rispetto ai 5 centesimi distribuiti nel 2009.
Per quanto riguarda i risultati di bilancio non sono previste grosse sorprese: la già citata forza delle attività sudamericane dovrebbe essere controbilanciata dalla debolezza del mobile in Italia. Secondo la maggior parte degli esperti, la stabilizzazione del business domestico non dovrebbe realizzarsi prima del secondo semestre 2011. Nel frattempo è già iniziata la partita che terminerà a fine aprile per il rinnovo del board del gruppo. E il mercato ha già cominciato a speculare sulla conferma o meno dell’attuale amministratore delegato, Franco Bernabè. In questo clima di attesa, a Piazza Affari il titolo Telecom Italia viaggia praticamente invariato a 1,039 euro.