Telecom Italia: sprint in Borsa su voci scorporo rete, si valuta anche la quotazione
L’ipotesi dello scorporo della rete, che probabilmente sarà tra i punti sul tavolo del prossimo cda del 5 dicembre, infiamma oggi il titolo Telecom Italia. La progressiva accelerazione ha portato il titolo ad arrivare a guadagnare oltre il 5% a quota 0,729 euro, allontanandosi con decisione dai minimi annui toccati nelle scorse settimane. A dare sprint al titolo Telecom Italia sono le ultime indiscrezioni che vedono l’avvio di un’analisi approfondita da parte della società circa i pro e i contro dello scorporo della rete. Il dossier sulla rete, stando a quanto riportato oggi da “La Stampa”, potrebbe approdare al Consiglio di amministrazione della tlc italiana già il prossimo 5 dicembre. Una mossa che rappresenta un primo passo di avvicinamento alle richieste del governo. Clima di maggiore distensione che traspare anche dalle parole del nuovo ceo, Amos Genish che al Tim Open Lab di Torino ha ribadito la volontà di collaborare con il governo senza percorrere la via di un ricorso contro il decreto del “golden power”.
Sul nodo della rete Telecom è nuovamente intervenuto oggi il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda: “La discussione oggi non è sul controllo della rete da parte di Telecom Italia, ma sulla struttura. Se cioè debba essere una o due differenti società”.
Tra le possibili alternative c’è la quotazione della rete che avrebbe il doppio effetto di far emergere il valore del titolo e abbassare il debito. Lo scorporo, aggiunge il quotidiano torinese, potrebbe essere offerto come rimedio spontaneo all’Antitrust che indaga sul comportamento di Tim nelle aree bianche e più in generale come prova della trasparenza della società che intende uscire dal mirino dei regolatori.
Lo scorporo della rete presenta un elevato appeal agli occhi del mercato con Mediobanca Securities che valuta l’intera rete su una base di 15 miliardi di euro.
Settimana scorsa lo stesso Genish aveva però chiuso le porte sulla rete affermando che non ci sarà alcuna “operazione di finanza straordinaria sulla rete”.