Telecom Italia: settimana da dimenticare in Borsa, i guai carioca non sono ancora finiti. Domani Bernabè in Brasile
Settimana da dimenticare in Borsa per Telecom Italia, che nelle ultime cinque sedute ha perso circa 11 punti percentuali. Oggi il titolo viaggia vicino alla linea della parità scambiando a 0,625 euro. Il titolo dell’ex monopolista delle telecomunicazioni ha pagato le notizie in arrivo dal Brasile, che rappresenta il motore di crescita del gruppo guidato da Franco Bernabè. Sul finire della scorsa settimana Anatel, l’authority brasiliana delle tlc, ha deciso di bloccare la vendita dei nuovi piani tariffari delle tre maggiori società di telefonia mobile che operano nel Paese carioca: Tim Brasil, controllata di Telecom Italia, Oi e Claro.
La motivazione dell’authority risiede nei problemi legati ai servizi sulla rete e ai reclami dei clienti, che Anatel ha imputato agli scarsi investimenti messi in atto dalle tre compagnie. Anatel ha così dato un mese di tempo agli operatori per la presentazione di un piano per migliorare i loro network e sospendere così la sanzione. Tim Brasil ha subito ricordato che negli ultimi quattro anni ha investito circa 3 miliardi di dollari annui quasi tutti destinati al miglioramento delle infrastrutture e all’espansione della rete.
I guai brasiliani non sono ancora finiti. Ieri sera il Tribunale di Brasilia ha respinto il ricorso presentato da Tim Brasil, confermando quindi la decisione di Anatel. Domani, come riportato da indiscrezioni di stampa, è atteso in Brasile Franco Bernabè, che incontrerà sia il ministro delle Telecomunicazioni del Paese sudamericano sia il presidente di Anatel per spiegare al meglio i piani brasiliani di Telecom, che nei prossimi tre anni ha già previsto investimenti per 9 miliardi di real.
La partita è quindi ancora tutta aperta e Telecom vuole sbloccare al più presto le vendite dei nuovi piani tariffari, al momento sospese in 19 dei 27 Stati brasiliani.