Notizie Notizie Italia Telecom Italia riparte da Open Access

Telecom Italia riparte da Open Access

14 Febbraio 2008 08:41

Telecom Italia si rimette in moto e parte dalla rete fissa. Con un annuncio a sorpresa la società di telecomunicazioni ha iniziato a smuovere il muro di immobilismo che la ha frenata negli ultimi anni e ha reso noto di aver proceduto a una riorganizzazione interna decisa nel consiglio di amministrazione tenutosi lo scorso 4 febbraio.


Il processo ha portato alla nascita di Open Access, una nuova divisione composta da 20.000 unità che sarà chiamata, nell’ambito della nuova direzione Technology and operations, a gestire tutta la rete di accesso dell’operatore garantendo l’accesso a tutti i concorrenti a condizioni concordate.


Obiettivo della riorganizzazione è aumentare l’efficienza, sviluppare l’innovazione, ridurre i costi e dare maggiore trasparenza alla rete d’accesso, ma anche fare la prima mossa sulla questione della rete fissa. Ed è una mossa sicuramente difensiva visto che non si tratta di una separazione funzionale come quella operata, in Gran Bretagna, con la nascita di Openreach. In quest’ultimo caso, infatti, la rete fissa viene gestita da una divisione completamente separata dalla casa madre. Perfino le sedi sono state separate mentre il controllo è affidato ad un organo garante composto da membri interni ed esterni.


Nel caso di Telecom Italia, invece, Open Access farà parte di una nuova divisione chiamata Technology & Operations affidata alla guida di Stefano Pileri. Oltre ad Open Access, chiamata a garantire lo sviluppo e la manutenzione delle infrastrutture della rete di accesso, nonché il presidio dei processi di delivery (attivazione) e assurance (assistenza) dei relativi servizi, rientrano nella nuova struttura della sezione il Network, il cui compito è garantire l’innovazione tecnologica, la pianificazione tecnica e architetturale delle reti TLC nonché le attività di sviluppo, realizzazione e manutenzione della piattaforma di backbone e delle relative piattaforme regionali, l’Information Technology, che dovrà presidiare l’innovazione, lo sviluppo e l’esercizio delle infrastrutture e dei sistemi informativi per il business e per le operation e la Technical infrastructures, che si prefigge lo scopo di assicurare il presidio integrato delle infrastrutture tecniche del gruppo, nonché l’erogazione dei relativi servizi tecnici di facility management .


Positivi i commenti dell’Authority per le telecomunicazioni che tuttavia sottolinea le nette differenze tra il modello proposto da Telecom Italia e quello inglese e considera questo un punto di partenza: “Sono soddisfatto della risposta impegnativa, seria e concreta che il nuovo management di Telecom Italia ha dato all’esigenza di una nuova e separata organizzazione per le attività connesse alla rete di accesso”, ha dichiarato ieri Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità.