Telecom Italia: per Moody’s è spazzatura. La replica, il gruppo è solido

Così atteso che alla fine è arrivato. Per Moody’s il rating di Telecom Italia è junk, spazzatura. Come temuto l‘agenzia internazionale ha abbassato di un livello il giudizio sul colosso tlc italiano portandolo da Baa3 a Ba1 a seguito della mancanza di rafforzamento della struttura patrimoniale e alle dimissioni di Franco Bernabè dalla carica di presidente. Dopo questa decisione Telecom Italia entra di fatto a far parte della categoria che raggruppa gli emittenti definiti “speculativi”. L’outlook è negativo. Il downgrade giunge in prossimità del credit watch negativo posto da Standard & Poor’s.
La bocciatura, spiegano gli analisti in una nota, è la conseguenza delle recenti dimissioni del Ceo del gruppo che riflette una mancanza di sostegno degli azionisti per un aumento di capitale. Questo ha aumentato l’incertezza sulla capacità della società di rafforzare il proprio bilancio abbastanza da mitigare il calo delle entrate e del margine operativo lordo. Il risultato di questa situazione è che un miglioramento della qualità del credito di Telecom Italia non appare più probabile. E le restanti opzioni a disposizione per rafforzare la valutazione prenderanno tempo per essere attuate, sempre che abbiano successo. Per gli esperti quindi ci sarà incertezza e un aumento dei rischi fino a che un nuovo Ceo non avrà messo in campo una nuova strategia.
Non si è fatta attendere la risposta di Telecom Italia. L’operatore telefonico italiano in una nota ha voluto ribadire che “il gruppo è solido dal punto di vista sia industriale sia finanziario, come dimostrato dalla generazione di cassa (espressa come differenza fra margine operativo lordo ed investimenti), che negli ultimi cinque anni è stata pari a 32 miliardi di euro. Nello stesso arco di tempo, a fronte di 25 miliardi di euro di investimenti complessivi nei Paesi in cui opera, ha ridotto il proprio indebitamento nella misura di 7,6 miliardi”.
“La riduzione del debito – spiega il colosso tlc – è sempre stata e continuerà a essere una priorità per Telecom Italia, nell’ambito di un percorso di sviluppo sostenibile delle attività industriali. Nel corso degli anni Telecom Italia ha perseguito un approccio prudente alla gestione dei rischi finanziari, mantenendo un margine di liquidità almeno pari alle scadenze del debito dei successivi 18/24 mesi – a fine giugno il margine di liquidità era pari a 12,8 miliardi – e adottando una documentazione contrattuale relativa ai propri finanziamenti priva di clausole di step-up o di accelerazione nel rimborso del capitale legate al rating”.
” La redditività rimane ai massimi livelli riscontrabili nel settore, essendo al 30 giugno 2013 pari al 38,9% a livello di gruppo e ben al 48,7% per quanto riguarda le attività sul mercato domestico. Per gli effetti del downgrade sulla propria struttura finanziaria e dei costi, si rimanda integralmente a quanto già comunicato il 2 agosto 2013, segnalando che, a seguito di scadenze intercorse, il totale nominale di finanziamenti accesi con Banca Europea degli Investimenti è nel frattempo sceso a 2.950 milioni di euro”.
Nel frattempo ieri dal fronte azionariato è emerso dalle comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti che in data 1° ottobre BlackRock ha attestato la propria partecipazione nel capitale sociale di Telecom Italia al 5,132%. La quota è detenuta in indiretta gestione non discrezionale del risparmio.
Reazione negativa del titolo a Piazza Affari. L’azione nei primi minuti di scambi mostra un calo dell’1,95% a 0,605 euro.