Telecom Italia: le svalutazioni spingono i conti in rosso, cedola a 4,3 centesimi
Le svalutazioni delle attività domestiche spingono in rosso i conti di Telecom Italia. A causa della svalutazione dell’avviamento per 7,3 miliardi, Telecom Italia ha annunciato di aver chiuso l’esercizio 2011 con un rosso di 4,73 miliardi di euro. “Escludendo l’impatto della svalutazione -si legge nella nota diffusa dalla società- e di altre partite non ricorrenti, si sarebbe registrato un utile in termini comparabili pari a 2.604 milioni di euro, in linea con il 2010 (2.608 milioni di euro)”.
Confermata invece la distribuzione del dividendo. “La situazione finanziaria del gruppo -ha commentato il Presidente Franco Bernabè-, con riserve disponibili in Telecom Italia che ammontano a oltre 7 miliardi di euro al netto della perdita di esercizio, permette il rispetto della dividend policy annunciata nel piano 2012-2014.” All’Assemblea degli azionisti sarà proposta la distribuzione di una cedola di 4,3 centesimi per azione ordinaria e di 5,4 centesimi per le risparmio.
“La svalutazione dell’avviamento formatosi a seguito delle operazioni Olivetti/Telecom Italia e dell’acquisizione delle minorities di Tim -ha proseguito Bernabè- si è resa necessaria per il deterioramento dello scenario macroeconomico e dei parametri di riferimento dei mercati finanziari”. “La svalutazione non determina conseguenze di natura finanziaria e pertanto non modifica il percorso di riduzione dell’indebitamento della società”.
I ricavi dell’esercizio 2011 ammontano a 30 miliardi di euro, l’8,7% in più rispetto ai 27,6 miliardi del 2010, l’Ebitda si attesta a 12,2 miliardi (+7,3%) e l’Ebit è negativo per 603 milioni (5,82 miliardi nel 2010). A fine 2011 l’indebitamento finanziario netto rettificato è pari a 30,4 miliardi, in calo di circa 1,1 miliardi nel confronto con il dato 2010, mentre il dato netto contabile si attesta a 30,8 miliardi, -1,3 miliardi rispetto a fine 2010.
“La riduzione dell’indebitamento -ha rilevato Bernabè-, sostenuta dalla capacità di generazione di cassa del Gruppo, è stata realizzata nonostante l’impatto dell’asta delle frequenze LTE in Italia e dell’acquisizione di AES Atimus in Brasile, per un totale di quasi 2 miliardi di euro.”
La società ha confermato i target 2012 già annunciati in precedenza. I ricavi e l’Ebitda sono attesi sostanzialmente stabili rispetto al 2011 e la posizione finanziaria netta rettificata è vista a circa 27,5 miliardi di euro.