Secondo quanto riferisce oggi Il Messaggero, Telecom Italia, già assistita da Rotschild (a proposito, vi ricordate da dove arriva l’a.d., Franco Bernbè?), avrebbe incaricato anche Jp Morgan come advisor per lo scorporo della rete, operazione che potrebbe valere da 15 a 20 miliardi di euro. Sempre secondo quanto riporta il quotidiano romano, già venerdì scorso ci sarebbe stato un incontro tra i due consulenti e i vertici del gruppo delle telecomunicazioni. Dal meeting sarebbe emersa una indicazione precisa: stilare un piano dettagliato entro le prossime tre settimane, data che scavalcherebbe il consiglio di amministrazione in calendario per il 25 settembre.
Dunque Jp Morgan sarebbe tra gli advisor di Telecom per lo scorporo della rete. Vale forse la pena ricordare allora che soltanto due giorni fa gli analisti dell’equity reasearch di Jp Morgan hanno ritoccato al rialzo la raccomandazione sui titoli dell’ex monopolista portandola da “underweight” a “neutral”. Nel contempo, il prezzo obiettivo delle azioni ordinarie è stato alzato da 1,26 a 1,30 euro e quello delle risparmio è rimasto invariato a 1,07 euro. Curioso notare come sostanzialmente, nello stesso report, venisse bocciata una separazione della rete di telefonia fissa, che secondo gli esperti di Jp Morgan sarebbe un’operazione dell’ammontare di 11-14 miliardi, a favore di una generale operazione di taglio dei costi: “La nostra analisi di scenario suggerisce che dallo scorporo possano scaturire sia una riduzione dell’indebitamento sia un miglioramento della valutazione, anche se ciò resta soggettivo”. “Rimaniamo dell’idea – concludono da Jp Morgan – che un porgramma di taglio dei costi più che un’operazione lagata alla rete possa riportare il gruppo sulla strada della ripresa”. Forse gli analisti potrebbero suggerirlo alla squadra di advisor…
BLACKBOX significa scatola nera. Questa rubrica registra gli umori di investitori e operatori in base a quello che succede sul mercato o quello che le aziende comunicano.