Spending review: verso misure più contenute, da tagli a spesa possibile effetto boomerang su economia
Nodo spending review per il governo che frena sul piano Cottarelli in particolare sul tema pensioni. Inoltre i risparmi sulla spesa per ben 34 miliardi di euro dal commissario alla spending review potrebbero andare ad avere risvolti negativi sull’economia.
Il premier Matteo Renzi vorrebbe fermarsi a 20-25 miliardi e ha chiarito che l’ultima scelta sui tagli alla spesa pubblica spetterà all’esecutivo. In particolare il premier è orientato a non inserire il capitolo pensioni nel calderone della spending review, mentre Cottarelli aveva inserito 1,8 mld di tagli dal sistema previdenziale per arrivare a 3,3 mld nel 2016 andando a toccare le pensioni sopra i 26mila euro annui.
Possibili effetti negativi su economia da tagli a spesa in beni e servizi
Parallelamente iniziano a sollevarsi preoccupazioni circa i possibili risvolti negativi della spending review sul percorso di ripresa economica intrapreso dall’Italia. Un’analisi del Centro studi di Unimpresa rimarca infatti la presenza del rischio di un effetto boomerang da tagli a spesa per beni e servizi. “Attenzione ai tagli alla spesa pubblica: interventi non mirati potrebbero avere effetti negativi sull’economia e minacciare la ripresa economica. La spending review deve agire sulla spesa improduttiva e non su quella per beni e servizi. Il rischio concreto è quello di colpire gli strati più deboli della popolazione: in pratica un effetto boomerang”, rimarca l’analisi condotta dal Centro studi di Unimpresa a cura da Luigi Scipione. Secondo il delegato alle politiche fiscali del comitato di presidenza di Unimpresa “dietro le annunciate strategie di rilancio dell’economia, esiste il pericolo che si finisca per sostenere politiche di fatto recessive. Il timore è di assistere a un “gioco a somma zero”, per cui da un lato si danno 82 euro in busta paga ai redditi medio-bassi, dall’altro si caricano altri oneri sulle spalle di famiglie e imprese, aggiungendo seri freni alla ripresa economica”.
Parallelamente iniziano a sollevarsi preoccupazioni circa i possibili risvolti negativi della spending review sul percorso di ripresa economica intrapreso dall’Italia. Un’analisi del Centro studi di Unimpresa rimarca infatti la presenza del rischio di un effetto boomerang da tagli a spesa per beni e servizi. “Attenzione ai tagli alla spesa pubblica: interventi non mirati potrebbero avere effetti negativi sull’economia e minacciare la ripresa economica. La spending review deve agire sulla spesa improduttiva e non su quella per beni e servizi. Il rischio concreto è quello di colpire gli strati più deboli della popolazione: in pratica un effetto boomerang”, rimarca l’analisi condotta dal Centro studi di Unimpresa a cura da Luigi Scipione. Secondo il delegato alle politiche fiscali del comitato di presidenza di Unimpresa “dietro le annunciate strategie di rilancio dell’economia, esiste il pericolo che si finisca per sostenere politiche di fatto recessive. Il timore è di assistere a un “gioco a somma zero”, per cui da un lato si danno 82 euro in busta paga ai redditi medio-bassi, dall’altro si caricano altri oneri sulle spalle di famiglie e imprese, aggiungendo seri freni alla ripresa economica”.
“Rilanciare il mercato interno – spiega l’economista di Unimpresa – consentirebbe, tra altro, di scongiurare il rischio di ulteriore delocalizzazione delle imprese” poiché quando la crescita delle esportazioni non è accompagnata da una ripresa dei consumi interni crescono anche gli incentivi per gli imprenditori a trasferire all’estero le loro attività.