Telecom Italia chiude il 2013 in rosso, indebitamento sotto i 27 miliardi e niente dividendo
Telecom Italia ha chiuso il 2013 con una perdita netta pari a 674 milioni di euro. Escludendo l’impatto della svalutazione dell’avviamento, l’utile dell’esercizio 2013 sarebbe stato positivo per un ammontare pari a 1.513 milioni di euro. I ricavi sono scesi a 23.407 milioni di euro, in calo del 9,1% rispetto all’esercizio 2012 (25.759 milioni di euro). La riduzione di 2.352 milioni di euro, spiega una nota, è sostanzialmente attribuibile alle Business Unit Domestic (-1.709 milioni di euro) e Brasile (-532 milioni di euro). L’Ebitda è stato pari a 9.540 milioni di euro e diminuisce, rispetto all’esercizio 2012, di 985 milioni di euro (-9,4%); l’Ebit si è attestato a 2.718 milioni di euro (1.709 milioni di euro nell’esercizio 2012) e sconta l’impatto della svalutazione di 2.187 milioni attribuito al business domestico (4.121 milioni di euro di svalutazioni nel 2012). Gli investimenti industriali sono stati pari a 4.400 milioni di euro e presentano un decremento rispetto all’esercizio 2012 pari a 239 milioni di euro.
L’indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2013 ha conseguito l’obiettivo sotto i 27 miliardi di euro attestandosi a 26.807 milioni di euro, in riduzione di 1.467 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2012. Si riduce di 1.422 milioni di euro nel quarto trimestre anche grazie alla positiva generazione di cassa operativa.
“Telecom Italia continua ad essere fortemente focalizzata sugli investimenti per lo sviluppo delle nuove reti e dei servizi innovativi”, ha commentato Marco Patuano, amministratore delegato del gruppo. “La nostra disciplina finanziaria ci suggerisce per quest’anno di non distribuire dividendi alle azioni ordinarie, pagando solo il dividendo privilegiato di 2,75 centesimi di euro alle azioni di risparmio. Alla luce dei segnali di recupero che già cogliamo sul mercato, torneremo a remunerare tutti i soci nel prossimo esercizio”.
Il colosso tlc per l’esercizio in corso prevede, in coerenza con le dinamiche del Piano triennale 2014 – 2016, un progressivo recupero della performance operativa.