Telecom batte le attese e sprinta in Borsa. Indebitamento scenderà a 25 mld nel 2013
Risveglio dolce oggi per Telecom Italia che beneficia dei conti 2010 superiori alle attese con una marcata riduzione dell’indebitamento. Il titolo ha aperto la giornata di contrattazioni in testa al Ftse Mib con un rialzo di oltre 3 punti percentuali a 1,08 euro. A sostenere i conti Telecom sono state ancora una volta le controllate sudamericane, mentre i ricavi sul mercato domestico segnano una flessione del 7,4% a 20 miliardi (-10,5% il mobile). “Il 2010 è stato un anno di grande trasformazione per Telecom, che ha accresciuto la propria presenza in America Latina, ribilanciando così le attività del gruppo rispetto al mercato domestico – ha sottolineato l’ad Franco Bernabè – È stata migliorata la struttura patrimoniale e realizzato un rilevante recupero della redditività”.
In attesa dei dettagli in arrivo dalla presentazione odierna alla comunità finanziaria, il piano al 2013 prevede un free cash flow operativo cumulato sopra i 22 miliardi di euro. L’indebitamento è visto in ulteriore calo con una posizione finanziaria netta rettificata a circa 25 miliardi di euro a fine 2013 dai 31,7 mld di fine 2010. E’ previsto infine un incremento annuo del monte dividendi pari al 15%. Il gruppo telefonico confida di archiviare il corrente anno con ricavi ed ebitda organici sostanzialmente stabili rispetto ai livelli 2010 con l’indebitamento finanziario netto rettificato visto in calo a circa 29,5 miliardi di euro.
Tornando ai conti 2010 diffusi ieri sera, Telecom Italia ha quasi raddoppiato l’utile netto che è arrivato a 3.121 milioni di euro, +97,4% rispetto al 2009 grazie all’impatto positivo connesso all’acquisizione del controllo della Business Unit Argentina e al beneficio di imposte differite attive in Brasile. L’applicazione dei principi contabili IAS/IFRS -IFRS 3 revised ha determinato un effetto netto positivo una tantum di 266 milioni di euro. Anche escludendo i citati impatti positivi e le altre partite non ricorrenti, l’utile netto risulta superiore del 18,4% (+405 milioni di euro) rispetto al dato omogeneo dell’esercizio 2009. I risultati della Business Unit Argentina sono consolidati a partire dall’ultimo trimestre del 2010. Il mercato si attendeva un utile di 2,34 mld.
L’ebitda 2010 è stato pari a 11.412 milioni di euro, in aumento rispetto al 2009 di 297 milioni di euro (+2,7%), con un’incidenza sui ricavi del 41,4% (41,3% nell’esercizio 2009). Sostanzialmente in linea con il consensus che era di un ebitda a 11,47 mld. In termini organici l’ebitda è sostanzialmente stabile (+0,1%) mentre l’incidenza sui ricavi si incrementa di 1,7 punti percentuali (42,8% nell’esercizio 2010 a fronte del 41,1% nell’esercizio 2009). I ricavi dell’esercizio 2010 ammontano a 27.571 milioni di euro, con un incremento del 2,5% rispetto a 26.894 milioni di euro dell’esercizio 2009 (+677 milioni di euro) grazie al consolidamento, nell’ultimo trimestre del 2010, della Business Unit Argentina (798 milioni di euro) e per l’effetto del cambio Real/Euro della Business Unit Brasile. Ricavi lievemente sopra i 27,44 mld del consensus. In termini di variazione organica i ricavi consolidati si sono ridotti del 3,8% (-1.083 milioni di euro).
Considerando il quarto trimestre, i ricavi sono saliti a 7,67 mld (+11,2%) con una variazione organica negativa dello 0,8%, in miglioramento rispetto al -4,4% del terzo trimestre e al -5,3% del secondo trimestre 2010. L’ebitda nel IV trimestre risulta di 2,937 mld (+13,5%) con ebitda margin in aumento al 39,8%.
Indicazioni positive dall’indebitamento netto, sceso più del previsto. Il dato rettificato (esclusi gli effetti meramente contabili e non monetari derivanti dalla valutazione al fair value dei derivati e delle correlate attività/passività finanziarie) è pari a 31.468 milioni di euro, in diminuzione di 2.481 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2009 (33.949 milioni di euro). Il consensus era 32,8 mld. Nel quarto trimestre 2010 l’indebitamento finanziario netto rettificato è diminuito di 1.517 milioni di euro.
Il cda di Telecom Italia ha proposto la distribuzione di una cedola di 5,8 centesimi per le azioni ordinarie e di 6,9 per le risparmio, con un aumento dei dividendi di 160 milioni. Il dividendo sarà messo in pagamento dal 21 aprile 2011, con stacco cedola in data 18 aprile 2011. All’assemblea dei soci è stata chiesta anche l’autorizzazione a un buy-back per un controvalore massimo di 800 milioni e a un piano di incentivazione del top management. L’Assemblea sarà chiamata al rinnovo del Consiglio di Amministrazione, il cui mandato scade con l’approvazione del bilancio d’esercizio 2010.