Telco: i soci italiani smentiscono indiscrezioni di stampa relative a cessione quote
“Sarà cruciale l`atteggiamento del governo italiano che ad oggi però ha sempre visto l`italianità di Telecom Italia un valore imprescindibile”, spiegano gli analisti di Equita Sim in una nota odierna. “Se il deal si concretizzasse – proseguono gli analisti – dal confronto fra il prezzo di Telecom Italia di mercato e quello di cessione ipotizzato dall`articolo (almeno 2,2 euro per azione) ci sarebbe un beneficio di circa 400 milioni per Mediobanca e Intesa Sanpaolo e di circa 1 miliardo per Generali”.
Punti di criticità sono invece individuati da Banca Akros in un prezzo di vendita nettamente al di sopra delle attuali valutazioni di mercato di Telecom Italia, e soprattutto nell’enfasi sulle sorti delle infrastrutture di telecomunicazioni nazionali e nei potenziali problemi di antitrust che Telefonica potrebbe incontrare sul mercato brasiliano.
Occorre infine ricordare che in considerazione dell’attuale assetto di controllo un’operazione come quella ipotizzata non farebbe scattare l’obbligo di Opa. Telco controlla infatti circa il 22,4% di Telecom Italia, mentre a sua volta Telefonica controlla il 46,2% di Telco, Generali il 30,6% della holding, Intesa e Mediobanca rispettivamente l’11,6% ciascuna.
A seguito di una svalutazione di 170 milioni, la quota detenuta da Mediobanca in Telecom Italia è valutata 365 milioni, pari a 2,2 euro per azione. Il prezzo di vendita compreso tra 2,2 e 2,6 euro per azione potrebbe dunque permettere agli azionisti di Telco di recuperare le svalutazioni pregresse.