Tasse casa: da sciogliere il nodo Tasi, intanto il 24 gennaio incombe la mini-Imu per 12,6 mln di italiani

Ancora nessuna fumata bianca tra governo e Comuni circa l’aumento dell’aliquota Tasi, la nuova tassa sulla casa legata ai servizi indivisibili. L’orientamento dell’esecutivo è di procedere a un aumento dell’aliquota massima dello 0,5 per mille sia sulle prime che sulle seconde case, ma non è da escludere un ritocco più sostanzioso al fine di reperire maggiori risorse da destinare per la quasi totalità alle detrazioni.
Passaggio in Senato per il decreto Imu-Bankitalia
Oggi in Senato sarà discusso il decreto Imu-Bankitalia che dovrebbe contenere proprio un emendamento del governo contenente la proposta di aumento dell’aliquota Tasi. L’aliquota massima dovrebbe salire al 3 per mille per la prima casa rispetto al 2,5 per mille fissato dalla legge di Stabilità, mentre per la seconda casa invece il limite massimo dovrebbe essere ritoccato dal 10,6 all’11,1 per mille.
Oggi in Senato sarà discusso il decreto Imu-Bankitalia che dovrebbe contenere proprio un emendamento del governo contenente la proposta di aumento dell’aliquota Tasi. L’aliquota massima dovrebbe salire al 3 per mille per la prima casa rispetto al 2,5 per mille fissato dalla legge di Stabilità, mentre per la seconda casa invece il limite massimo dovrebbe essere ritoccato dal 10,6 all’11,1 per mille.
L’esecutivo guidato da Enrico Letta deve inoltre sciogliere il nodo del pagamento della prima rata, che per la Tasi è previsto entro il 16 gennaio. Sembra ormai certo che si andrà a uno slittamento al 16 giugno della prima rata con la diminuzione da quattro a tre annue massime.
L’intento del governo è che tale aumento delle aliquote sia destinato dai Comuni esclusivamente per maggiori detrazioni sullo stile di quelle dell’Imu 2012 che erano di 200 euro di base più 50 euro per ogni figlio. I Comuni però potrebbero avvalersi di una flessibilità di scelta preferendo ad esempio riservare le detrazioni alle famiglie con redditi più bassi.
Il 24 gennaio il salasso della mini-Imu
Si fa intanto imminente la scadenza della mini-Imu da pagare entro il 24 gennaio da parte dei proprietari di prima casa che risiedono in Comuni che nel corso del 2013 hanno aumentato aliquota Imu. Si tratta di una mini rata pari al 40% dell’aumento di aliquota deciso dai Comuni (il restante 60% sarà coperto dallo Stato). Ieri il ministro per gli Affari regionali Delrio ha definitivamente chiuso la strada anche all’ultimo tentativo di compensare la cancellazione della mini-Imu con una tassa contro il gioco d’azzardo.
Si fa intanto imminente la scadenza della mini-Imu da pagare entro il 24 gennaio da parte dei proprietari di prima casa che risiedono in Comuni che nel corso del 2013 hanno aumentato aliquota Imu. Si tratta di una mini rata pari al 40% dell’aumento di aliquota deciso dai Comuni (il restante 60% sarà coperto dallo Stato). Ieri il ministro per gli Affari regionali Delrio ha definitivamente chiuso la strada anche all’ultimo tentativo di compensare la cancellazione della mini-Imu con una tassa contro il gioco d’azzardo.
La mini-Imu dovrà essere pagata da circa 12,6 milioni di contribuenti, ossia quelli residenti nei Comuni nel 2013 hanno aumentato l’aliquota di base del 4 per mille. La rata del 24 gennaio potrebbe risultare alquanto salata in alcuni Comuni: la Uil Servizio politiche territoriali ha calcolato un importo di 163 euro per una famiglia con due figli residente a Milano in un appartamento di circa 120 metri quadrati; a Torino 152 euro; a Roma 79 euro.