Notizie Notizie Italia Swisscom, Fastweb rimarrà un’azienda italiana

Swisscom, Fastweb rimarrà un’azienda italiana

14 Marzo 2007 13:04

Occhi puntati ancora sul matrimonio tra Swisscom e Fastweb. L’amministratore delegato della società svizzera, Carsten Scholoter, ha presentato oggi  l’operazione a Milano . Dopo aver parlato della strategia del gruppo e mostrato i dati finanziari diffusi ieri, il numero uno di Swisscom è passato subito al tema clou della conferenza stampa: l’acquisizione di Fastweb, proposta al consiglio di amministrazione all’inizio della settimana attraverso il lancio di un’Offerta pubblica di acquisto (Opa) “amichevole”.


“Fastweb rimarrà italiana a tutti gli effetti”. Con queste parole Carsten Scholoter nel corso della conferenza ha fugato ogni dubbio sulle prospettive future del gruppo milanese. In sostanza, il marchio rimarrà tale, nessuna attività sarà trasferita ma sarà utilizzato solo il kwow how della società italiana.


Il numero uno di Swisscom ha proseguito il suo intervento, illustrando al mondo economico e alla stampa i motivi della scelta: perché Fastweb e l’Italia. Innanzi tutto, Fastweb è leader nel mercato tecnologico italiano ed è in grado di offrire uno dei migliori servizi di banda larga nel Paese. Un punto fondamentale per l’incremento delle quote di mercato della società che è il numero due del Belpaese dopo Telecom Italia nel settore telefonico. Anche nel ramo della applicazioni multimediali che si basano sulla banda larga, Fastweb – come si legge nel comunicato – primeggia in questo comparto grazie soprattutto al suo bagaglio di esperienze.
Ma la forza della società guidata da Silvio Scaglia – come sostiene l’a.d. di Swisscom – sta anche nell’offerta “triple Play”, disponibile per oltre un milione di clienti, e anche nell’infrastruttura di rete. All’inizio la tlc milanese non aveva una struttura in grado di competere e per far fronte a questo problema ha investito circa 3 miliardi. Una cifra importante che gli ha permesso di realizzare un’infrastruttura di oltre 21.500 km in circa 130 città. Secondo Scholoter, è nella natura delle tlc investire molto inizialmente, ma col tempo i ritorni sono anche molto consistenti. Inoltre, il valore aggiunto della società italiana è rappresentato dalla percezione del cliente che percepisce Fastweb, appunto, al di sopra della media per il suo fare innovativo.


Si è tornato poi a parlare del prezzo offerto da Swisscom. “Secondo le nostre stime, 47 euro – ha detto l’a.d. dell’operatore di telefonia elvetico – si basa su una considerazione di una crescita futura della società. L’incremento del prezzo negli ultimi giorni – ha aggiunto – è solo frutto di una speculazione statistica che ci aspettavamo”. E a chi parlava di altre offerte messe sul piatto per Fastweb, Scholoter ha risposto che saranno prese in considerazione solo quelle presentate nel giro di due settimane. Ma non si è sbilanciato oltre.


Sulle ipotesi di reato di false fatturazioni che pesano sulla testa del presidente Silvio Scaglia, il ceo svizzero si è detto fiducioso e ha anche aggiunto che nel caso questa fusione andasse in porto, Scaglia rimarrà comunque nel consiglio anche se il ruolo di presidente passerà nelle mani dell’attuale amministratore delegato si Swisscom.


Intanto a margine della conferenza, è stata colta l’occasione per rendere noto che Mediaset si è tirata fuori dalla corsa per Fastweb. Prima dell’inizio dell’incontro con la comunità finanziaria per la presentazione dei risultati 2006, l’amministratore delegato della società del Biscione, Giuliano Adreani, ha affermato che “nessuna contro Opa su Fastweb è allo studio di Mediaset. Il settore tlc non è il nostro core business”.