Surroga mutuo: diminuisce la convenienza sul fisso, ecco situazione tassi e spread banche a novembre

I tassi ai minimi storici consentono consistenti risparmi a chi accende un nuovo mutuo, ma anche a chi ne ha già uno. L'Euribor anche a ottobre si è mantenuto a livelli prossimi ai minimi storici e al 1 novembre segnava -0,44% il valore a 1 mese e -0,399% a 3 mesi. Gli italiani possono giovarsi di tale contesto virtuoso per vagliare l'opzione di spostare il mutuo da una banca all’altra al fine di abbattere gli interessi e quindi l’ammontare della rata mensile ed eventualmente variare la durata del vecchio contratto. Adeguare il mutuo alle nuove condizioni di mercato in questo momento è quasi sempre un vantaggio perché si riescono a strappare condizioni migliori rispetto al recente passato. A settembre c'è stato un vero e proprio boom di surroghe con la convenienza del passaggio al tasso fisso che era innegabile visto che il tasso Eurirs era anche andato in negativo. Ora non è più così, ma il confronto vero che il mutuatario deve fare è quello tra le condizioni del suo mutuo e quelle attuali di mercato per capire se c'è margine per strappare un mutuo più leggero in termini di interessi da corrispondere.
Le surroghe sono completamente gratuite con tutti gli eventuali oneri a carico della nuova banca. E si possono fare più surroghe nel corso della vita di un mutuo. Secondo i dati di MutuiOnline.it a settembre 2019 c'è stato un raddoppio delle surroghe in termini di volumi rispetto a un anno fa e lo stesso dovrebbe essere successo a ottobre.
L'elemento da guardare per capire la convenienza o meno di fare la surroga è prima di tutto lo spread applicato dalle banche sia sul tasso variabile che su quello fisso. Per mutui il cui residuo da pagare è inferiore al 50% del valore della casa le condizioni sono estremamente vantaggiose con il tasso variabile determinato mensilmente sommando al parametro di riferimento (solitamente Euribor 1 mese o 3 mesi) uno spread diversificato in relazione al rapporto tra l'importo del mutuo e il valore dell'immobile cauzionale (LTV - Loan to Value). Se tale rapporto LTV è sotto il 50% lo spread raggiunge un valore minimo di 0,65% per i mutui a tasso variabile e di 0,7% per quelli a tasso fisso con durate fino a 10 anni. Lo spread sale per durate superiori ma mantenendosi in molti casi sotto la soglia dell'1%.
I tassi ai minimi spingono a fare surroghe da fisso a fisso, da variabile a fisso o viceversa, favorendo risparmi consistenti anche di 50 punti base rispetto al vecchio mutuo. Rispetto a settembre, ad oggi risulta meno conveniente in passaggio al tasso fisso in quanto l'Eurirs (l'equivalente dell'euribor per calcolare i mutui a tasso fisso) sono risaliti di 30-40 punti base. Pertanto, bisogna verificare la convenienza confrontando l'Eurirs e lo spread del mutuo attualmente in essere con quelli che vengono prospettati dalla nuova banca in caso di surroga.
In generale la surroga conviene nella maggior parte dei casi perchè il tasso proposto dalla nuova banca permetterà di risparmiare il carico mensile della rata e l’ammontare degli interessi negli anni. Non conviene, invece, se si è vicini alla conclusione del mutuo quando la stragrande maggioranza degli interessi è stata già pagata.