Notizie Notizie Mondo Sul Belgio si addesano nubi pesantissime: manca ancora la soluzione politica, volano i cds

Sul Belgio si addesano nubi pesantissime: manca ancora la soluzione politica, volano i cds

10 Gennaio 2011 17:03

Non c’è solo Lisbona a far tremare i polsi agli operatori di Borsa. Anche sul Belgio si addensano nubi pesantissime. Basta guardare ai movimenti dei titoli di Stato per fotografare la situazione. E’ salito ai massimi da due anni a questa parte lo spread tra i titoli decennali belgi e il bund tedesco. La forbice si è allargata a 140 punti base, il livello più alto da gennaio 2009, e anche lo spread più elevato di un Paese non periferico con la Germania. Il rischio di insolvenza sul debito del Paese ha toccato livelli record con i credit default swaps (cds) schizzati a 255 punti.

 

All’ombra della Grand Place hanno conquistato l’altro giorno anche un altro primato meno ambito: sabato il Belgio ha strappato un primato europeo detenuto dai vicini olandesi: quello della più lunga crisi politica nella storia del continente. Sono oltre 209 i giorni da premier uscente quelli del cristiano democratico Yves Leterme, cifra che batte i 208 della crisi politica del 1977 in Olanda. D’altronde il Belgio, diviso su questioni linguistiche, fiscali e di riforma dello stato federale tra fiamminghi e valloni, sprofondato in una crisi politica della quale non si vede soluzione all’orizzonte se non quella di nuove elezioni, può anche puntare al record mondiale di crisi strappandolo all’Iraq. Se il 30 marzo non avrà un nuovo governo, arriverà a 290 giorni di crisi, battendo i 289 che nel 2009 furono necessari per formare un governo a Baghdad. Settimana scorsa il conciliatore reale, il socialista fiammingo Johan Vande Lanotte si è arreso.

 

Incaricato da Alberto II di trovare una formula di compromesso sulla riforma dello stato federale che accontentasse i sette principali partiti del paese, dopo l’ennesimo no degli indipendentisti dello N-Va del leader Bart De Wever, doppiato da quello (sorprendente) dei cristiano-democratici fiamminghi del Cd&V, Vande Lanotte ha dato le dimissioni. Il re che si era preso tempo fino a oggi per decidere se accettarle o meno ha deciso di ridargli fiducia: ha chiesto oggi al premier dimissionario Yves Leterme di rendere più rigorosa, rispetto agli obiettivi già concordati con l’Ue, la manovra finanziaria per il 2011.

 

La richiesta di Alberto II è arrivata questo pomeriggio, mentre i rendimenti dei titolo pubblici a 10 anni del Belgio sono sottoposti a forti pressioni al rialzo in seguito all’elevato livello del debito pubblico, circa il 100% del Pil. Il bilancio provvisorio per il 2011 varato dal governo attualmente in carica per gli affari correnti prevede che a fine anno il rapporto deficit-Pil scenda al 4,1%, un obiettivo concordato con l’Ue.

Ma alla luce delle tensioni in atto sui mercati finanziari e dei risultati registrati nel 2010, migliori delle aspettative in termini di riduzione del rapporto deficit-Pil, Alberto II ha deciso di scendere in campo, chiedendo di puntare a traguardi più ambiziosi per rassicurare gli operatori finanziari sulla capacità e la volontà del Paese di ridurre il suo debito sovrano. “E’ stato un lunedì di sangue”, segnala Rik Dhoest di Delta Lloyds. “Pesa la situazione che avvolge l’Europa. Si temono gli sviluppi della crisi del debito, e in Belgio incide la mancanza di un governo stabile”, osserva l’esperto convinto che finché non ci sarà una soluzione politica difficilmente la speculazione allenterà la presa.