Successione Fed: Larry Summers si ritira, Yellen la favorita. Attesa per il Fomc
Nel giro di pochi giorni si è letteralmente ribaltata la situazione sul fronte “successione Fed”. Larry Summers, uno dei candidati più accreditati per la successione a Ben Bernanke quale governatore della Federal Reserve, ha infatti deciso di farsi da parte. Nel fine settimana l’ex segretario al Tesoro americano, che è stato anche consigliere di Obama alla Casa Bianca, ha ritirato la sua candidatura dalla corsa alla presidenza della Fed consapevole del fatto che la designazione avrebbe dato adito a divisioni all’interno della banca centrale. “Ogni eventuale processo di una mia nomina (di fronte al Congresso) non sarebbe accolta con favore e non sarebbe utile nell’interesse della Federal Reserve, del governo, della ripresa economica ora in atto” scrive Summers in una lettera indirizzata al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
E di fronte a questa ritirata torna a farsi largo la nomina del vice-presidente della Fed, Janet Yellen. Quest’ultima, che potrebbe essere la prima donna alla guida della Banca centrale statunitense, risulta la candidata più vicina alla linea Bernanke. Tra gli altri possibili candidati spiccano i nomi dell’ex vicepresidente Donald Kohn e l’ex segretario al Tesoro Timothy Geithner.
Gli esperti scommettono su una probabile elezione della Yellen che potrebbe così assicurare una forma di continuità per le politiche ultraespansive messe in atto negli ultimi anni dalla banca centrale americana.
“Poichè senza Summers viene meno anche l’incertezza circa il proseguimento della linea di politica monetaria degli Usa, i mercati hanno reagito positivamente all’annuncio a sorpresa, convinti che Janet Yellen (ora unico candidato in pectore a sostituire Bernanke) non potrà che continuare sulla strada già tracciata” scrive Michael Hewson, Senior Market Analyst di CMC Markets.
Da Twitter anche l’economista Nouriel Roubini ha detto la sua sulla nomina del successore alla Fed: “In questo momento è in forte vantaggio la Yellen che è super qualificata. L’unica alternativa sarebbe Geithner”.
Il mandato dell’attuale presidente della Fed, Ben Bernanke, scade a fine gennaio 2014. La nomina del successore già in passato è arrivato circa 4 mesi prima della fine del mandato.
Tapering al via?
Oggi si apre una settimana decisiva per la politica monetaria della Federal Reserve (Fed). Domani prenderà il via la due giorni di riunioni del Fomc, il braccio operativo delle banca centrale a stelle e strisce. E già mercoledì sera potrebbe arrivare l’annuncio dell’avvio dell’exit strategy graduale dalle misure di stimolo all’economia statunitense. Secondo l’ultimo sondaggio condotto da Bloomberg News, l’entità degli acquisti mensili potrebbe scendere dagli attuali 85 a 75 miliardi di dollari.
Di recente gli analisti di Hsbc hanno cambiato idea sul timing del cosiddetto tapering, ovvero la riduzione graduale del quantitative easing. Secondo gli esperti della banca inglese il Fomc potrebbe annunciare l’avvio del ridimensionamento del piano di acquisto di asset nella riunione prevista in settimana, e non più in dicembre come indicato in precedenza. “Crediamo che le preoccupazioni legate ai costi del QE hanno raggiunto un punto di svolta per il Fomc- rimarcano da Hsbc – e la riduzione graduale del QE inizierà anche se la ripresa economica rimane ancora tiepida”.