Stress test tutti da rifare: nuovi esami per le banche Ue da febbraio e i dubbi non mancano
Una nuova stagione di esami è alle porte per le banche europee. Ma questa volta dovrà essere (forse) più severa. Gli stress test per verificare la solidità del sistema creditizio del Vecchio Continente in arrivo si terranno verso l’inizio del 2011 e saranno condotti seguendo regole riviste rispetto a quelle applicate luglio, che avevano sollevato un polverone di critiche. “Stiamo mettendo a punto il calendario, ma pensiamo a nuovi stress test verso l’inizio dell’anno prossimo”, ha annunciato Chantal Hugues, la portavoce del commissario Ue al mercato interno, Michel Barnier, sottolineando che questi “avranno durata di un mese” e si baseranno su una “metodologia rivista”, più severa del passato.
Si inizierà molto probabilmente nel mese di febbraio – spiegano all’esecutivo europeo – e si arriverà fino a giugno, quando verranno resi noti i risultati. La decisione di operare stress test a cadenza regolare, almeno una volta l’anno, era già stata presa la scorsa estate dai ministri finanziari della Ue. Ma ad imprimere un’accelerazione è stata la crisi irlandese, con molte delle principali banche europee fortemente esposte verso i titoli pubblici e il settore bancario dell’ex Tigre celtica. Una situazione che era sfuggita all’occhio clinico dei precedenti test.
Complessivamente – secondo gli ultimi dati della Banca europea dei regolamenti – l’esposizione delle banche Ue verso l’Irlanda ammonta ad oltre 600 miliardi di dollari, di cui 222,4 miliardi del Regno Unito e 205,8 miliardi della Germania. Più modesta la cifra dell’Italia, pari a 28,6 miliardi di dollari. “In questo momento – ha spiegato la portavoce del commissario Ue ai servizi finanziari, Michel Barnier – si sta lavorando con le autorità nazionali di vigilanza sulle banche per definire il calendario preciso e la metodologia dei test, per renderla migliore rispetto al passato, traendo la dovuta lezione dai precedenti esercizi”.
Come segnalano anche gli analisti di Centrosim “la nuova disciplina sul capitale è lungi dall’essere compiutamente definita. Manca, infatti, inter alia la definizione dei requisiti aggiuntivi a fronte dei rischi sistemici, che – secondo le ultime informazioni disponibili – dovrebbe essere completata a metà 2011, dopo che i regolatori non sono riusciti a trovare una soluzione di compromesso al meeting di Seul. Non ultimo, resta da verificare se le nuove prove di stress saranno più credibili ed esaustive rispetto a quanto osservato quest’estate”.
Il secondo round si annuncia, almeno nelle intenzioni, molto più duro di quello condotto lo scorso luglio sui 91 principali gruppi bancari europei, la cui attendibilità è stata messa in discussione da mille polemiche. Solo sette banche, infatti, non riuscirono a superare i test. Mentre tutte le altre furono promosse. Ma pieni voti furono dati anche a due dei gruppi irlandesi, che oggi sono maggiormente nell’occhio del ciclone: Allied Irish Bank e Bank of Ireland. Mentre la Anglo Irish Bank – che ha ricevuto dallo Stato irlandese circa 29 miliardi di euro non era stata nemmeno inserita nella lista delle banche da testare. Lacune che dovranno essere colmate. Per ridare smalto alle quotazioni del progetto Unione Europea.