Notizie Notizie Italia Stress test: Mps e Carige rischierebbero bocciatura, risultati già in mano alle banche

Stress test: Mps e Carige rischierebbero bocciatura, risultati già in mano alle banche

24 Ottobre 2014 08:21

I risultati degli stress test sono già nelle mani dei vertici delle 128 banche coinvolte nell’esame. Arrivati ieri sera per via confidenziale agli istituti europei, gli esiti degli stress test verranno resi pubblici domenica 26 ottobre. Da giorni sul mercato imperversano le indiscrezioni sulle possibili bocciature al test condotto dalla Bce che si fonda su due pilastri: l’asset quality review (Aqr) e lo stress test. Il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 delle banche sotto esame dovrà essere almeno pari all’8% nello scenario normale e al 5,5% nello scenario avverso.

Per quanto riguarda il sistema bancario italiano i nomi delle possibili bocciate sono già noti da giorni e Finanza.com ha già riportato studi e rumors usciti in settimana. Le banche che, a detta di queste voci, rischierebbero di non passare l’esame sono Mps e Banca Carige. Anche le altre popolari, ad eccezione di Ubi Banca, non sarebbero in una situazione tranquilla mentre Intesa SanPaolo e Unicredit passerebbero i test senza problemi.
 
“Abbiamo deciso di bocciare Mps e Carige sulla scia dei deboli risultati che hanno evidenziato in termini di CET1, di mancanza di progetti importanti di vendita di crediti deteriorati, di insufficienza di fondi rivolti a coprire le perdite sui crediti deteriorati”, spiegava IG in una nota uscita un paio di giorni fa. Da ricordare che il Monte, nella prima parte dell’anno, ha portato a termine un maxi aumento di capitale da 5 miliardi di euro e ora in Borsa capitalizza poco più di 4 miliardi di euro.

“Il sistema bancario italiano versa già in una situazione di criticità e non sarei sorpreso di vedere qualche bocciatura”, spiegava ieri Paolo Cardenà in un’intervista concessa a Finanza.com. “Il sistema è inoltre gravato da un’esposizione ai titoli di Stato considerevole, intorno ai 400 miliardi di euro. Tutto ciò dovrebbe riflettersi sulle quotazioni dei titoli di Stato finirebbe per determinare perdite dei corsi azionari”, ha dichiarato il private banker.