Stm in corsa a Piazza Affari, ma da Texas Instruments non solo buoni segnali
Il maggiore produttore di chip per telefonia al mondo ha registrato nel periodo concluso lo scorso 30 settembre una crescita degli utili dell’11% a 776 milioni, superando le aspettative del mercato. Risultati nel complesso positivi, dunque. Ma cosa dicono i numeri della principale area di business, la divisione chip, che è anche quella maggiormente accomunabile a Stm?
Anche da qui sono arrivate buone notizie per il trimestre appena chiuso. Meno per quello in corso. L’outlook fornito indica infatti un fatturato della divisione compreso tra 3,33 e 3,59 miliardi, ossia una variazione rispetto al trimestre appena chiuso del 4% verso l’alto o verso il basso. Una previsione che ad esempio non convince del tutto gli analisti di Euromobiliare: il quarto trimestre “è stagionalmente il trimestre più forte” dell’anno, spiegano. Altrettanto poco esaltanti le aspettative del gruppo texano sull’utile degli ultimi tre mesi dell’anno, con un eps di gruppo compreso tra i 48 e i 54 centesimi, contro un consensus a 50 centesimi e pari alla precedente guidance fornita dalla società.
Per il terzo trimestre di Stm invece, nonostante un’espansione del giro d’affari, il consensus di mercato prevede una contrazione della profittabilità. Le stime segnalano vendite per 2,55 miliardi di dollari (2,51 miliardi un anno fa), un risultato operativo di 172 milioni (da 194 milioni) e profitti netti per 150,6 milioni (da 207 milioni).
Sarà come al solito importante guardare alle prospettive che verranno rese note da Stm per gli ultimi tre mesi dell’anno. A oggi il consensus prevede per il periodo un fatturato in crescita del 5,5% a 2,67 miliardi e un margine lordo in salita al 36,5%.