Notizie Notizie Italia Stm affossata da calo margini e outlook conservativo

Stm affossata da calo margini e outlook conservativo

25 Luglio 2007 08:12

Stmicroelectronics chiude il secondo trimestre in perdita e viene penalizzata dal mercato. Tuttavia il deciso segno rosso del titolo (-4,5% a 13,1 euro) non è il frutto di una perdita derivante in buona parte da oneri eccezionali. Al netto di questi ultimi il risultato sarebbe infatti sostanzialmente in linea con quello stimato dagli analisti. Non così si può dire invece per il margine lordo, misura della redditività delle attività aziendali, sceso dal 35,4% dello stesso periodo dello scorso anno al 34,7%, contro attese e guidance societaria fissate attorno al 35%. Anche gli analisti di Nomura, in un primo giudizio sui conti presentati dall’azienda franco-italiana, mettono in rilievo questo punto: “La crescita del fatturato rimane adeguata data la debolezza del mercato dei semiconduttori, mentre il tasso di espansione del margine lordo è ancora lento”.


 


Nel dettaglio la società ha registrato una perdita di 758 milioni di dollari, pari a 84 centesimi per azione, contro un utile di 168 milioni di 12 mesi fa. In calo anche il fatturato, sceso del 3,1% a 2,41 miliardi. Sull’utile tuttavia hanno impattato oneri straordinari per 906 milioni legati a operazioni di ristrutturazione in buona parte riferibili al demerger del business delle memorie flash. E proprio dalla divisione delle flash memory sono venute le indicazioni meno positive, con una crescita limitata al 2,7%.


 


Anche l’outlook presentato dalla società è apparso in parte conservativo. Per il terzo trimestre il fatturato dovrebbe crescere tra il 2 e il 7% (consensus a +6,5%), mentre il margine lordo è previsto in aumento al 35,5% (consensus 36,2%), con un intervallo di errore di un punto percentuale.


 


In scia alla presentazione odierna gli analisti di Euromobiliare hanno ridotto del 3%-5% le stime sul margine lordo dell’esercizio fiscale 2007-2008, riducendo le aspettative sull’Ebit al netto di svalutazioni del 7%-12%. Gli stessi analisti hanno ridotto del 9% il proprio target, non escludendo ulteriori interventi di ristrutturazione anche come risposta alla debolezza del dollaro.