Sterlina di nuovo in corsa dopo minute Boe

Acquisti sul pound a margine della diffusione delle minute del meeting di inizio mese che hanno dapo poca enfasi al rialzo dei tassi di mercato a breve con nessun membro che vede la necessità di ulteriori stimoli monetari. Il cross sterlina/dollaro si è spinto dopo le minute fino a 1,5979, aggiornando i massimi a 8 mesi toccati a inizio settimana. “Il cambio sterlina/dollaro ha ripreso i massimi relativi a 1,5960 dal quale potrebbe tentare approfondimenti non tuttavia supportati da forte volatilità e quindi non particolarmente appetibili da un punto di vista operativo”, commenta oggi Davide Marone, analista valutario DailyFX (FXCM).
Le minute del meeting del Monetary Policy Committee della Bank of England (Boe) dello scorso 4-5 settembre ha visto un voto unanime a favore del mantenimento del tasso di interesse di riferimento al minimo storico pari allo 0,5% e mantenimento anche del programma di allentamento quantitativo a 375 miliardi di sterline. Nessun membro ritiene che un ulteriore stimolo sia necessario in questo momento. “Sul piano nazionale – rimarcano i verbali della Boe – sono aumentati i segni che la ripresa sta prendendo piede” con i dati più recenti che evidenziano un possibile rialzo del profilo di crescita come sottolineato dall’Inflation Report di agosto. In merito alla forward guidance sui tassi introdotta il mese scorso, le minute rimarcano che l’indicazione del target di disoccupazione sotto il 7% non vuol dire che al suo raggiungimento ci sarà un automatico rialzo dei tassi. La guidance sui tassi dipende anche dall’andamento dell’inflazione e dalle aspettative future sui prezzi.
Poco mosso il cross euro/franco svizzero alla vigilia del meeting della Swiss National Bank (SNB). Le attese del mercato sono per un nuovo nulla di fatto da parte del’istituto centrale di Zurigo con tasso Libor a tre mesi fermo a zero. A ormai due anni dalla fissazione a 1,20 del cap (livello minimo tollerato) per il cambio euro/franco svizzero, il governatore della SNB Thomas Jordan dovrebbe confermare la necessità del mantenimento del cap nonostante il calo delle pressioni sulla valuta.