Sterlina avanza su speranze posticipo scadenza Brexit
Intonazione positiva per la sterlina in scia alle speranze che venga posticipata la scadenza della Brexit, prevista al momento per il prossimo 29 marzo. Nel dettaglio, il cambio sterlina/dollaro mostra ora una crescita dello 0,45% a 1,3154, sui massimi a un mese.
"Gli investitori hanno reagito positivamente alle notizie secondo cui il primo ministro britannico Theresa May potrebbe richiedere un ritardo alla scadenza del 29 marzo - spiega Ricardo Evangelista, analista senior di ActivTrades -. La logica è semplice: i mercati ritengono che una potenziale estensione della data di uscita fornirà più tempo per raggiungere un accordo, riducendo al minimo le probabilità di una ‘No deal Brexit’".
Evangelista invita anche a valutare anche i possibili effetti sul pound nel lungo termine e scrive: "Nonostante i guadagni immediati della sterlina, alcuni osservatori hanno avvertito che un ritardo non risolve il problema e il prolungamento dell'indecisione potrebbe, a medio termine, rappresentare un rischio al ribasso per la sterlina. Le imprese devono affrontare l'incertezza e molte stanno implementando piani di emergenza che spesso comportano lo spostamento di risorse e personale dal Regno Unito verso l'UE e più lungo è il processo, più sarà dannoso per l'economia britannica e quindi per la sterlina".
"Gli investitori hanno reagito positivamente alle notizie secondo cui il primo ministro britannico Theresa May potrebbe richiedere un ritardo alla scadenza del 29 marzo - spiega Ricardo Evangelista, analista senior di ActivTrades -. La logica è semplice: i mercati ritengono che una potenziale estensione della data di uscita fornirà più tempo per raggiungere un accordo, riducendo al minimo le probabilità di una ‘No deal Brexit’".
Evangelista invita anche a valutare anche i possibili effetti sul pound nel lungo termine e scrive: "Nonostante i guadagni immediati della sterlina, alcuni osservatori hanno avvertito che un ritardo non risolve il problema e il prolungamento dell'indecisione potrebbe, a medio termine, rappresentare un rischio al ribasso per la sterlina. Le imprese devono affrontare l'incertezza e molte stanno implementando piani di emergenza che spesso comportano lo spostamento di risorse e personale dal Regno Unito verso l'UE e più lungo è il processo, più sarà dannoso per l'economia britannica e quindi per la sterlina".