Sterlina ancora protagonista in attesa dell’inflation report della BoE
Anche oggi riflettori puntati sulla sterlina in attesa dell’inflation report della Bank of England. Il cross sterlina/dollaro oggi è arrivato fino a 1,6185, nuovi massimi a 3 mesi. L’inflazione è vista dalla in ulteriore ascesa nei prossimi mesi nei prossimi mesi spinta principalmente dal surriscaldamento dei prezzi energetici e questo dovrebbe spingere la banca centrale a una prima stretta monetaria.
A gennaio l’indice dei prezzi al consumo, diffuso proprio ieri, si è attestat0 al 4% a/a, in linea con le attese del mercato, ma ben sopra il target della BoE. Spinte inflattive che potrebbero portare e la BoE a un rialzo dei tassi nei prossimi mesi. In particolare il mercato punta a un primo rialzo dei tassi a maggio. Tassi che ormai da 2 anni stazionano sui minimi storici allo 0,5%.
“Il pound ha ignorato i dati piuttosto deludenti dell’indice della fiducia dei consumatori Nationwide crollata a 47 (ai minimi da quasi due anni) dal 54 rivisto al rialzo del mese scorso”, rimarca oggi Andrew Robinson, analista FX, Saxo Capital Markets. “Gli aumenti dell’aliquota IVA, i tagli alla spesa pubblica e le possibili perdite di posti di lavoro ovviamente incidono sul sentiment nel Regno Unito”, aggiunge Robinson.
“La Sterlina potrebbe rafforzare il rally che la vede protagonista e arrivare a 1,63 contro il dollaro se il mercato percepirà un’ulteriore preoccupazione della BoE per l’aumento dell’inflazione”, è la previsione di Michael Hewson, analista di CMC Markets, che invece sottolinea come un riferimento di Mervin King allo spettro della stagflazione potrebbe influire negativamente sui corsi della sterlina. Il mercato pertanto guarderà con attenzione, oltre ai target di inflazione, anche alle previsioni di crescita economica. La prima lettura del pil del quarto trimestre aveva evidenziato un’inaspettata contrazione del pil dello 0,5% t/t.
In attesa dell’inflation report, oggi sono arrivati anche i dati sull’occupazione con il sorprendente rialzo delle richieste di sussidi di disoccupazione (+2.400 il mese scorso rispetto alle -3mila attese dal mercato). Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 7,9%.