Stati Uniti: mercato del lavoro solido, disoccupazione ai minimi dal 2000. Fed si scalda per ritoccare i tassi
Negli Stati Uniti il mercato del lavoro è sempre più solido. La disoccupazione è al livello più basso degli ultimi 18 anni, grazie alla creazione di nuovi posti di lavoro maggiore del previsto. Anche i salari sono saliti a un ritmo più sostenuto, mostrando una economia in vigore.
Secondo i dati diffusi oggi dal Dipartimento del lavoro americano, a maggio sono stati creati nei settori non legati all’agricoltura 223mila nuovi posti di lavoro, più del mese prima quando si era registrato un +159mila e più delle attese degli analisti che si aspettavano un dato a +189mila. E’ stata la variazione più alta degli ultimi tre mesi. Ciò ha permesso di portare il tasso di disoccupazione al 3,8%, in ribasso rispetto al 3,9% precedente, sui minimi dall’aprile 2000. L’ultima volta che il tasso di disoccupazione era ancora più basso risale al 1969. Non solo. I salari sono aumentati a un ritmo leggermente più rapido dei mesi prima (e anche delle attese). La retribuzione oraria è aumentata di 8 centesimi di dollaro, ovvero dello 0,3% a 28,92 dollari l’ora.
I dati sul mercato del lavoro migliori delle attese rafforzano l’ipotesi di un aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve nel meeting del prossimo 13 giugno. “E’abbastanza scontato che il braccio operativo del principale istituto centrale mondiale (Fomc) possa aumentare il costo del denaro negli Stati Uniti di 25 punti base nel prossimo meeting, portandoli dal range 150-175 bps al range 175-200 bps”, ha commentato Filippo Diodovich, market strategist di IG. E se il rialzo dei tassi da parte della banca centrale americana a giugno sembra ormai scontato, l’unica variabile rimasta per capire quanti altri ritocchi ci saranno nel corso dell’anno è rappresentata dall’inflazione.