Stati Generali, Colao: ‘non torneremo al 2019 se impresa e lavoro non saranno potenziati con misure concrete’
"Le dico quello che abbiamo detto al governo. Come rappresentazione grafica delle sei aree di intervento abbiamo scelto un atomo: è fatto da tante parti ma si tiene insieme perché tutte contano. Quindi non mi sentirei di dire che una parte è più importante dell'altra". Così Vittorio Colao in un'intervista pubblicata oggi dal Sole 24 Ore, spiega il piano della commissione da lui presieduta per il rilancio dell'economia e del sistema Paese. Piano presentato lo scorso 8 giugno al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il cui nome dice tutto: "Strategia per il rilancio dell'Italia".
La strategia per "Un'Italia più forte, resiliente ed equa", si legge nel report, prevede azioni in sei ambiti: imprese e Lavoro, motore dell'economia; infrastrutture e ambiente, volano del rilancio; turismo, arte e cultura, brand del Paese; P.A., alleata di cittadini e imprese; istruzione, ricerca e competenze fattori chiave per lo sviluppo; individui e famiglie, in una società più inclusiva ed equa.
Ieri, in occasione degli Stati generali dell'economia in corso a Villa Pamphili, Conte ha ringraziato Colao e tutta la task force "per il lavoro effettuato, di ampio respiro, che è stato un contributo importante per il confronto di questi giorni ai fini dell'elaborazione del piano di rilancio del governo".
Così al Sole 24 Ore nell'intervista pubblicata oggi:
"Sicuramente l'impresa e il lavoro sono l'urgenza su cui intervenire per rilanciare l'economia. Noi non torneremo al 2019 se l'impresa e il lavoro non saranno sostenute e potenziate con misure concrete. Questo è sicuro. Per farlo però sarà importante avere una pubblica amministrazione più veloce e più digitalizzata, sbloccare gli investimenti fermi, attivare quelli finanziabili con fondi europei, far ripartire il turismo, cominciare a investire sulle competenze che serviranno a generare innovazione in Italia".
Nel rispondere alla domanda specifica del giornalista, che gli chiede se tra le più di 100 proposte ce ne sia una che predilige, Colao risponde così:
"Dico una cosa che ha colpito molto stamattina: abbiamo contato che escludendo quelle sulla scuola, delle 102 schede proposte ce ne sono sedici che hanno componenti forti di formazione, dai Phd ai cassintegrati. Se devo rispondere alla sua domanda quindi, dico impresa e lavoro, investimenti, digitalizzazione, formazione. La crisi del Covid ci ha insegnato che le persone sono l'aspetto più importante, non solo agli altissimi livelli delle organizzazioni, ma a tutti i livelli".
La strategia per "Un'Italia più forte, resiliente ed equa", si legge nel report, prevede azioni in sei ambiti: imprese e Lavoro, motore dell'economia; infrastrutture e ambiente, volano del rilancio; turismo, arte e cultura, brand del Paese; P.A., alleata di cittadini e imprese; istruzione, ricerca e competenze fattori chiave per lo sviluppo; individui e famiglie, in una società più inclusiva ed equa.
Ieri, in occasione degli Stati generali dell'economia in corso a Villa Pamphili, Conte ha ringraziato Colao e tutta la task force "per il lavoro effettuato, di ampio respiro, che è stato un contributo importante per il confronto di questi giorni ai fini dell'elaborazione del piano di rilancio del governo".
Così al Sole 24 Ore nell'intervista pubblicata oggi:
"Sicuramente l'impresa e il lavoro sono l'urgenza su cui intervenire per rilanciare l'economia. Noi non torneremo al 2019 se l'impresa e il lavoro non saranno sostenute e potenziate con misure concrete. Questo è sicuro. Per farlo però sarà importante avere una pubblica amministrazione più veloce e più digitalizzata, sbloccare gli investimenti fermi, attivare quelli finanziabili con fondi europei, far ripartire il turismo, cominciare a investire sulle competenze che serviranno a generare innovazione in Italia".
Nel rispondere alla domanda specifica del giornalista, che gli chiede se tra le più di 100 proposte ce ne sia una che predilige, Colao risponde così:
"Dico una cosa che ha colpito molto stamattina: abbiamo contato che escludendo quelle sulla scuola, delle 102 schede proposte ce ne sono sedici che hanno componenti forti di formazione, dai Phd ai cassintegrati. Se devo rispondere alla sua domanda quindi, dico impresa e lavoro, investimenti, digitalizzazione, formazione. La crisi del Covid ci ha insegnato che le persone sono l'aspetto più importante, non solo agli altissimi livelli delle organizzazioni, ma a tutti i livelli".