News Notizie Italia Stangata bollette, scatta la strategia di risparmio. Ecco su cosa si tagliano di più le spese (fino a -50%)

Stangata bollette, scatta la strategia di risparmio. Ecco su cosa si tagliano di più le spese (fino a -50%)

Pubblicato 19 Marzo 2022 Aggiornato 19 Luglio 2022 17:32
Revisione obbligata del budget da parte delle famiglie per far fronte alla stangata sulle utenze domestiche. Otto italiani su 10 dimezzeranno addirittura il budget destinato alle voci di spesa non essenziali, in particolare consumi in ristoranti e bar, viaggi e abbigliamento. Allo stesso tempo, quasi un italiano su due valuta di fare scorte dei beni primari – in particolare quelli alimentari – per paura di un boom dei prezzi o di un’interruzione delle forniture. Sono alcuni dei dati emersi da un sondaggio condotto da IPSOS per Confesercenti su un campione di consumatori.

Complessivamente solo il 9% degli intervistati affronterà il caro-bollette senza battere ciglio: il restante 91% adotterà qualche strategia di risparmio, arrivando a tagliare in media il 55% del budget previsto per le altre spese, quota che sale al 59% nelle regioni del Sud e delle Isole.

I risparmi su spese non essenziali riguardano soprattutto cene e pranzi fuori, moda e persino il rito del caffè. In cima alla classifica della revisione di spesa ci sono infatti le consumazioni nei ristoranti, indicate come voce da tagliare dal 67%. Seguono abbigliamento e accessori (53%) e Bar (49%). Ma a soffrire è anche il turismo: il 47% indica la volontà di ridurre il budget per le vacanze, mentre un ulteriore 37% taglierà anche i viaggi brevi, con meno di due pernottamenti fuori casa. Inevitabilmente, la scure della spending review cala anche su attività di intrattenimento (spettacoli, musica, videogiochi, ‘tagliati’ dal 47%), acquisti di tecnologia (38%) e spostamenti con mezzi privati (35%).

In aggiunta, quasi un italiano su due (il 49% in media, con punte del 57% al sud) sta valutando – o addirittura ha già fatto – scorte di beni primari. Obiettivo dell’assalto agli scaffali di discount e negozi alimentari soprattutto pasta e riso, indicati dal 66% di chi valuta scorte, ma anche prodotti in scatola (48%), legumi (41%), acqua e bevande (36%), surgelati (28%) e medicine (26%). A spingere all’accaparramento è il timore di un forte aumento dei prezzi in arrivo sull’onda del conflitto russo-ucraino (61%) o addirittura di un’interruzione delle forniture (39%).

“I consumi energetici sono praticamente incomprimibili e la stangata in arrivo sulle bollette ridurrà di circa 54 miliardi i consumi sulle altre voci di spesa”, spiega Patrizia De Luise, Presidente di Confesercenti. "Il conflitto in Ucraina e la corsa di luce e gas stanno generando aspettative negative e, in alcune fasce di popolazione, dei veri e propri allarmismi irrazionali”, aggiunge.