Notizie Notizie Mondo La stagione delle trimestrali parte bene in Usa: profitti e ricavi sopra le attese per Alcoa

La stagione delle trimestrali parte bene in Usa: profitti e ricavi sopra le attese per Alcoa

13 Luglio 2010 07:38

Chi ben comincia è a metà dell’opera. Recita così un vecchio detto popolare. E a guardare l’inizio della  stagione delle trimestrali Oltreoceano, c’è da ben sperare. Fatturato e profitti superiori alle attese per Alcoa, che, come da tradizione, ha dato il via all’earning season statunitense. Il colosso dell’alluminio ha archiviato il secondo trimestre 2010 con un utile per azione (Eps) da operazioni continue pari a 13 centesimi di dollaro contro le previsioni del mercato pari a 11 centesimi. Nel trimestre in esame gli utili si sono attestati a 136 milioni, ovvero 13 centesimi per azione, contro la perdita di 454 milioni, ovvero 47 centesimi, dello stesso periodo dell’anno passato.

Notizie positive sono arrivate anche dal fronte ricavi: le vendite sono infatti salite del 22%, raggiungendo quota 5,19 miliardi (Stime Bloomberg a 5,02 miliardi).

Guardando al futuro, Alcoa ha rivisto al rialzo le stime sul consumo mondiale di alluminio. I vertici del gigante dell’alluminio hanno corretto verso l’alto le previsioni per l’anno in corso, portandole dal 10% al 12%. Secondo il presidente e amministratore delegato del big minerario, Klaus Kleinfeld, i robusti fondamentali del comparto dovrebbero sostenere la domanda di alluminio nei prossimi dieci anni.


Ma il valzer delle trimestrali è solo all’inizio negli Stati Uniti. Oggi sarà la volta di Intel alzare il velo sui conti del secondo trimestre. Giovedì  15 luglio toccherà ai colossi del calibro di Jp Morgan e Google. Venerdì, infine, presenterà la trimestrale Citigroup, Bank of America e General Electric. Grande attenzione sarà rivolta proprio al comparto bancario, che in diverse occasioni hanno fatto sapere di essere definitivamente uscite dalla crisi dei trimestri precedenti. La prossima settimana Goldman Sachs, Morgan Stanley e Wells Fargo chiuderanno il sipario sui conti delle grandi banche statunitensi.