Lo spread Btp/Bund sfonda quota 400, tasso record per i titoli a 5 anni
L’Italia è sempre più nell’occhio del ciclone dei mercati finanziari. Lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco di pari scadenza tocca un nuovo record storico. Il differenziale ha infatti superato i 400 punti base, attestandosi a 404 punti contro i 382 punti di ieri, con un rialzo in termini percentuali del 5,7 per cento. Lo spread si porta così ai massimi assoluti, superando abbondatemente il precedente record toccato a inizio agosto a 389 punti base.
Le pressioni sull’Italia sono emerse anche dall’impennata dei rendimenti richiesti dagli investitori nell’asta di Btp quinquennali svoltasi questa mattina, i cui risultati sono stati resi noti poco dopo le 11.00. Il Tesoro ha collocato Btp con scadenza settembre 2016 per 3,865 miliardi di euro. I titoli sono stati assegnati con un rapporto di copertura tra domanda e offerta pari a 1,279 e con un rendimento del 5,60%. Si tratta del valore più elevato dall’introduzione dell’euro. A luglio l’asta di titoli italiani di pari scadenza si era conclusa con rendimenti del 4,93 per cento. Il Tesoro ha emesso anche Btp a sette anni per 668 milioni di euro, assegnati con un rendimento del 5,59% (da 4,95%).
Il mercato sembra quindi snobbare le indiscrezioni rilanciate dal Financial Times secondo cui il governo italiano starebbe sondando l’interesse dalla Cina ad aumentare gli investimenti in titoli di Stato italiani. Le trattative sarebbero state avviate settimana scorsa con un incontro tra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e il ceo del fondo cinese China Investment Corporation (Cic), Lou Jiwei. Al centro dell’incontro anche possibili investimenti cinesi in aziende italiane controllate dallo Stato.
In questo tourbillon di notizie negative hanno svoltato verso il basso anche gli indici azionari, che dopo un avvio di seduta al rialzo hanno con decisione invertito rotta. Il Ftse Mib, dopo un avvio di contrattazioni in rialzo del 2%, viaggia in territorio negativo, appesantito da industriali ed energetici.
Tengono invece i titoli bancari, con Unicredit e Banca Popolare di Milano che segnano rialzi superiori ai 2 punti percentuali e progressi sopra l’1% per Ubi Banca e Banco Popolare.
Intanto in Francia non si arresta l’ondata di vendite che da ieri stanno colpendo i titoli bancari transalpini. A pagare il prezzo più alto è oggi il titolo Bnp Paribas, segnalato in calo del 7,73% a 24,10 euro, seguito da Société Générale (-3,66% a 15 euro e Credit Agricole (-1,97% a 4,733 euro). Ieri l’agenzia Bloomberg ha riportato indiscrezioni di un downgrade al rating dei tre istituti che potrebbe giungere già in settimana.