Spaccatura nella Bank of England: tre voti per rialzo tassi, l’inflazione fa sempre più paura
Lo spettro inflazione fa sempre più paura oltremanica con la Bank of England che lascia per il momento i tassi invariati ma aumenta il numero dei membri del comitato di politica monetaria favorevoli a una stretta sui tassi. Il meeting di oggi, molto atteso sui mercati, ha visto la Bank of England lasciare invariata la propria politica monetaria con tassi fermi al minimo storico (0,25%). Invariato anche il programma di allentamento quantitativo a 435 miliardi di sterline.
Aumentano quindi le pressioni sul governatore Mark Carney che nei prossimi mesi dovrà affrontare la difficile situazione di un’inflazione oltre la soglia del 3% abbinata a un deterioramento della congiuntura che nel primo trimestre ha evidenziato un deciso rallentamento.
La sterlina ha reagito all’esito del meeting Boe scattando fino a 1,279, in rialzo di circa una figura rispetto ai livelli pre annuncio Boe.
Salgono a tre i membri favorevoli a una stretta sui tassi
Emerge una spaccatura all’interno del Comitato di politica monetaria della Boe con tre membri che hanno votato per un aumento dei tassi di interesse, contro i 5 favorevoli a un nulla di fatto. Nel precedente meeting era stato solo un membro a votare per un rialzo immediato dei tassi.
Lo statement della banca centrale britannica evidenzia come l’inflazione potrebbe superare 3% in autunno e rischia di rimanere sopra target a lungo. Inoltre ha posto l’accento sul fatto che il calo della sterlina ha aggiunto pressioni sull’inflazione.
Inflazione intacca potere acquisto britannici
Balzo dell’inflazione che sta intaccando il potere d’acquisto dei britannici. I salari reali risultano in calo al ritmo più veloce in quasi tre anni. I prezzi medi dei negozi escluso il carburante auto sono aumentati del 2,8 per cento il mese scorso, il balzo maggiore dal marzo 2012. L’istituto guidato da Mark Carney ha evidenziato che si preannuncia una probabile debolezza redditi reali nei prossimi anni.
Doccia fredda da vendite al dettaglio
In mattinata erano pervenuti ulteriori segnali di debolezza dall’economia britannica. A maggio le vendite al dettaglio segnano un calo dell’1,2% su base mensile. Il consensus era per un calo meno marcato di -0,8% m/m. Il mese precedente avevano segnato +2,5%. Su base annua la crescita si è ridotta a +0,9% dal +4,2% precedente.