Notizie Notizie Italia Sostenibilità del debito pubblico, Btp indicizzati all’inflazione costano caro all’Italia. L’analisi di Scope Ratings sullo stretto sentiero che dovrà seguire il governo Meloni

Sostenibilità del debito pubblico, Btp indicizzati all’inflazione costano caro all’Italia. L’analisi di Scope Ratings sullo stretto sentiero che dovrà seguire il governo Meloni

17 Ottobre 2022 16:46

Avanzi primari e crescita sostenuta saranno fondamentali per garantire la sostenibilità del debito pubblico italiano. A evidenziarlo sono gli esperti di Scope Ratings in un rapporto sull’Italia in cui notano come i maggiori costi di finanziamento limiteranno il margine di manovra fiscale del prossimo governo.

Stando a quanto emerso dall’analisi, sarà necessario un miglioramento del 2% del Pil nel saldo primario di bilancio per rimanere entro il limite del 3% del deficit di Maastricht. “Prevediamo che il rapporto debito dell’Italia (BBB+/Stabile) scenda quest’anno a circa il 146% del Pil dal 150% nel 2021 su una crescita economica reale di circa il 3,2% nonostante un sensibile indebolimento delle prospettive nella seconda metà di quest’anno a causa della crisi energetica. Tuttavia, dal prossimo anno, una crescita del Pil nominale più moderata e tassi di interesse piu’ elevati peseranno su ulteriori riduzioni del rapporto debito/Pil.

I tassi di finanziamento dell’Italia sono aumentati sostanzialmente negli ultimi 12 mesi, con il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni che è salito a oltre il 4,5% da meno dello 0,6% nell’estate dello scorso anno, livelli che non si vedevano dal 2013″. Il pagamento degli interessi dell’Italia salirà a circa il 4% del PIL quest’anno dal 3,6% nel 2021, ossia di oltre 10 miliardi di euro a circa 75 miliardi, principalmente a causa dell’aumento dei costi dell’ampia percentuale di obbligazioni indicizzate all’inflazione, che rappresentano più del 10% dello stock di titoli di debito pubblici in circolazione.

I tassi, nota il rapporto di Scope Ratings, sono in aumento per tutte le economie dell’eurozona, ma il loro impatto è più grave per i Paesi altamente indebitati come l’Italia: lo spread Btp/bund  è aumentato di circa 100 punti base da gennaio a 250 punti base, aggiungendo alle pressioni sui mercati finanziari la politica interna e internazionale e le sfide economiche che l’Italia deve affrontare dopo le elezioni del mese scorso.

Insomma, l’Italia dovrà puntare alla crescita in quadro macroeconomico in rapido peggioramento, il che aumenta notevolmente il quoziente di difficoltà delle scelte finanziarie che dovrà compiere il nuovo governo a guida Meloni. Un motivo in più per studiare approfonditamente il monito e i dati diffusi da Scope Ratings.
Scope Ratings stima una crescita del PIL di circa lo 0,5% l’anno prossimo, un rimbalzo dell’1,5% nel 2024 e solo circa l’1% negli anni successivi. “Ciò sottolinea la necessità che il nuovo governo si attenga, se non rafforzi, le riforme favorevoli alla crescita dell’amministrazione Mario Draghi e mantenga un percorso di graduale risanamento di bilancio per garantire la sostenibilità del debito pubblico italiano”.