I soci di Bpi si schierano contro Fiorani
Banca Popolare Italiana (Bpi) è ufficialmente pronta a voltare pagina. E questa volontà è stata espressa nell’ultima assemblea – prima della celebrazione del matrimonio con Banca Popolare di Verona e Novara (Bpnv) – e prima, dunque, di lasciare spazio alla nuova reltà bancaria nata dalla fusione dei due istituti: Banco Popolare. L’assemblea ordinaria dei soci dell’ex Lodi, riunitasi in seconda convocazione, ha approvato a larga maggioranza (circa due terzi), l’azione sociale di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato Giampiero Fiorani e di altri sei dipendenti di Bpi, fra ex amministratori e sindaci, per la vicenda legata all’affare Antonveneta, scoppiata circa due anni fa. All’assemblea, che si è tenuta sabato 9 maggio, hanno partecipato oltre mille soci, e tra le file degli instancabili sostenitori dell’ex numero uno di Bpi non sono mancati la moglie e il figlio del banchiere.
Dopo aver preso atto della situazione e del coinvolgimento di Fiorani il consiglio di amministrazione di Bpi ha deciso di procedere, motivando così la sua azione: “I recenti comportamenti dell’ex amministratore delegato – si legge in una relazione diramata e diffusa della istituto – hanno indotto Bpi a reagire con un’immediata iniziativa giudiziaria, che ha portato al sequestro dei beni a lui personalmente riferibili e hanno anche rafforzato il cda nella sua determinazione di assumere iniziative risarcitorie nei confronti dei responsabili delle gravi forme di depauperamento aziendale”.