SocGen e Nomura predicano cautela sulle banche italiane, pesa pressione su profitti e qualità del credito
Le banche italiane, completato il round delle trimestrali e dopo l’incontro in Bankitalia della scorsa settimana, sono finite sotto la lente degli analisti di Societe Generale e Nomura. Entrambe le case d’affari predicano cautela sul settore, nonostante hanno evidenziato i progressi compiuti dagli istituti del Belpaese sul fronte del rafforzamento patrimoniale e sul contenimento dei costi. “Rimaniamo cauti in scia alla pressione sui profitti e sulla qualità del credito”, spiegano gli esperti di Nomura che mostrano la loro preferenza per Intesa SanPaolo (buy con target a 1,3 euro) e Mediobanca (neutral con target a 5 euro).
Sulla stessa lunghezza d’onda gli analisti di Societe Generale. “Le principali banche italiane hanno battuto le attese nel terzo trimestre grazie soprattutto agli utili del trading – dichiara il broker francese -. Anche la riduzione dei costi è stata superiore alle previsioni, ma le cattive notizie sono arrivate sul fronte della profittabilità”. La scorsa settimana i vertici di Bankitalia e i principali istituti di credito del Paese si sono incontrati per fare il punto dell’evoluzione della qualità degli attivi.
Via Nazionale ha invitato le banche ad aumentare le coperture sui crediti problematici già nell’esercizio in corso. Secondo i calcoli di Societe Generale, servono 21,5 miliardi di euro per riportare la copertura sui crediti deteriorati sui livelli pre-crisi. Un valore che implica un impatto complessivo sul Core Tier 1 pari a 93-164 punti base. “Nel nostro scenario base – si legge nel report di Nomura – le banche dovrebbero aumentare gradualmente il loro livello di copertura, nonostante ci aspettiamo che rimarrà sotto i livelli pre-crisi per diversi anni”.
In conclusione, il broker transalpino non mantiene una visione positiva sul comparto bancario italiano visto che “i venti contrari che soffiano sulla congiuntura potrebbero continuare a mettere pressione sui profitti”. Anche Societe Generale ha comunque i suoi titoli preferiti all’interno del settore. “Continuiamo a preferire Unicredit rispetto ad Intesa SanPaolo in scia alla riorganizzazione in atto, alla diversificazione geografica e ad una minore esposizione verso i rischi macro-economici”. Tra le banche più piccole, SocGen sceglie invece Ubi Banca.