Notizie La SNB abbandona il floor. Euro/franco in picchiata

La SNB abbandona il floor. Euro/franco in picchiata

15 Gennaio 2015 11:43

La  Swiss National Bank sorprende tutti. Questa mattina l’istituto rossocrociato ha annunciato di aver eliminato la soglia di 1,20 nel cambio tra euro e franco svizzero. Tre anni fa in piena crisi del debito il cap sull’eur/chf era stato fissato per evitare che un eccessivo apprezzamento della divisa rossocrociata penalizzasse l’economia elvetica. Scendono i tassi di deposito che oltre una determinata soglia passano dal -0,25 al -0,75 per cento mentre il target range per il Libor a tre mesi passa da -0,75/0,25 per cento a -1,25/-0,25%.

Il tasso di cambio minimo rappresentava una misura “eccezionale e temporanea”, precisa la SNB, che ha avuto il pregio di “proteggere l’economia”. La SNB ha inoltre ridotto “significativamente” i tassi di interesse per assicurare che la scomparsa del floor “non porti a un’inappropriata stretta monetaria”. Gli alti costi di mantenimento della soglia di 1,2 e la consapevolezza che il taglio del costo del denaro in pesante territorio negativo dovrebbe arginare l’apprezzamento della valuta dietro la mossa dell’istituto guidato da Thomas Jordan.

“Il sentore che la SNB non sarebbe stata in grado più di difendere il floor era emerso già la scorsa settimana, quando si era diffusa la notizia del nuovo record in valuta estera raggiunto dalla Banca centrale (quasi 500 miliardi di dollari)”, ha commentato Vincenzo Longo, Market Strategist di IG. Secondo alcuni commentatori le misure annunciate dalla Banca centrale elvetica segnalerebbero che il QE sovrano targato Bce potrebbe essere più ampio dei 500 miliardi di euro attesi dal mercato. La SNB, rileva Longo, ha deciso “di anticipare un eventuale fallimento nella difesa del floor che sarebbe potuto accadere il 22 gennaio, quando la Bce avrebbe annunciato il nuovo piano di QE”.

In questo contesto, e per la prima volta dall’istituzione del floor (2011) l’incrocio eur/chf ha bucato con violenza la soglia di 1,2 chf toccando un minimo a 0,78125, -35 punti percentuali. In una fase di mercato in cui a far da padrone è la volatilità, il cambio passa di mano a circa 1,029, oltre il 14% in meno rispetto al dato precedente. Pesanti ripercussioni anche per l’eurodollaro, sceso ai minimi da oltre 11 anni a 1,1575 dollari.