Si riaprono i giochi su Edison. S&P monitora da vicino la situazione
L’italianità di Tremonti vacilla. E se fino a tre mesi fa il numero uno di via XX settembre era a capo della crociata contro l’assedio francese alle aziende di casa nostra, oggi da indiscrezioni di stampa si vocifera di un possibile via libera del ministro alle operazioni che porterebbero Edison a colorarsi di rosso bianco e blu già entro la fine di luglio.
A far crollare quella che sembrava una granitica certezza le fresche dichiarazioni del sottosegretario allo Sviluppo economico Stefanio Saglia, che ha definito come positivo l’accordo siglato a marzo tra A2a e Edf e vedrebbe favorevolmente una soluzione a breve termine del riassetto di Edison. Una posizione che, benché assunta a titolo personale, risulta essere nettamente in contrasto con quella di Tremonti: “L’accordo raggiunto dai manager da un punto di vista dello scambio di asset e del ritorno economico, sia per A2a che per Edison, è un accordo buono e positivo per tutti”, ha commentato Saglia. “Quindi riteniamo che sia utile che si possa concludere velocemente, in modo da dare una possibilità di governance a Edison più consona a quelle che sono le sfide del futuro”.
Ma quali erano i termini dell’accordo? Il piano, bloccato da Tremonti, prevedeva lo scioglimento di Transalpina di Energia (Tde), holding tra Edf e A2a che controlla Edison, con il conseguente passaggio di Foro Bonaparte in mano francese. In cambio A2a e gli altri soci di Delmi, società che riunisce gli altri azionisti di Edison, avrebbero ottenuto asset idroelettrici, una contropartita cash e la possibilità in futuro di esercitare opzioni per la vendita delle quote detenute in Foro Bonaparte.
La notizia sembra fare da volano al titolo Edison a Piazza Affari: il titolo a metà pomeriggio guadagna terreno segnando un rialzo del 4,77% a quota 0,856. ” Crediamo – così in una nota Intermonte – che le dichiarazioni possano lasciar presupporre una riapertura del governo all’operazione, tenuto conto anche della scadenza dei patti parasociali del prossimo 15 settembre. Passiamo nuovamente a speculative buy dal precedente neutral con modifica del prezzo obiettivo da 0,90 a 1,20 euro, per tener conto delle maggiori chance di opa sulle minoranze”, conclude il broker.
Ottimista anche Equita che nella nota odierna parla di “una notizia positiva per Edison, in quanto il passaggio del controllo a Edf con lo scioglimento di Tde imporrebbe un’opa obbligatoria almeno ai prezzi medi degli ultimi 12 mesi, che oggi sarebbe di circa 0,87 euro per azione”.
Nel frattempo la lente di Standard&Poor’s si è posizionata su Edison. L’agenzia di rating ha infatti messo sotto osservazione la società, passibile a questo punto sia di una taglio che di un miglioramento, a seconda di come evolveranno le trattative tra Edf e la compagine italiana.
Dalle parole di Saglia parrebbero invece fuori dai giochi i colossi italiani Eni e Enel: “la partecipazione dei nostri campioni nazionali sarebbe un di meno rispetto alla concorrenza e penso possano provocare un qualche profilo Antitrust che creerebbe delle preoccupazioni”. Ora la parola a Tremonti.