Notizie Notizie Mondo Shanghai e Shenzen superano Hong Kong per capitalizzazione

Shanghai e Shenzen superano Hong Kong per capitalizzazione

11 Aprile 2007 08:34

La Borsa cinese infrange un altro muro. Insieme, Shanghai e Shenzen, le due maggiori piazze finanziarie del Paese, valgono più della Borsa di Hong Kong, il sesto maggior mercato mondiale. Il sorpasso è avvenuto, secondo quanto si apprende dal sito internet dello Stock Exchange di Hong Kong, nella giornata di lunedì, quando il listino dell’ex protettorato britannico era chiuso per festività, ma è stato confermato anche alla ripresa della normale attività nella giornata di ieri. La capitalizzazione dei due mercati della Cina continentale ha raggiunto gli 1,800 miliardi di dollari, contro gli 1,772 miliardi di Hong Kong.


Due le circostanze che hanno condotto al, fino a qualche mese fa impensabile, scavalcamento. Da un lato la diversa performance dei listini, dall’altro il crescente numero di aziende che hanno deciso di quotarsi a Shanghai e Shenzen. Sotto il primo aspetto occorre ricordare che l’indice Shanghai Composite ha chiuso il 2006 con un progresso del 121%, contro il +34% dell’Hang Seng, reagendo nel 2007 al crollo del 28 febbraio (quando scese in un solo giorno del 9%), mettendo a segno da allora un +24%. Le Ipo dovrebbero inoltre verosimilmente continuare a sostenere lo sviluppo dei due mercati interni in considerazione del tasso crescente con cui le imprese controllate dal governo di Pechino stanno scegliendo di quotarsi a Shanghai piuttosto che a Hong Kong.


Attualmente nella ex città stato sono quotate, tra azioni H e Red Chips (le prime riferite a società con attività prevalentemente svolta in Cina ma basate ad Hong Kong, le seconde a società a maggioranza di capitale cinese) all’incirca 200 titoli “cinesi”, tutti negoziabili da investitori esteri. Più ampia è invece la scelta su Shenzen e Shanghai dove, i titoli trattati superano le 1500 unità, ma dove possono operare solo gli investitori domestici e alcune grandi istituzioni straniere selezionate e che gestiscano almeno 5 miliardi di dollari.