La settimana in Europa termina all’insegna degli acquisti
Le borse europee chiudono la settimana in territorio positivo in scia della ripresa del greggio e delle indicazioni migliori delle stime arrivate dal mercato del lavoro statunitense. Salito di oltre l'8% nelle ultime cinque sedute, il Brent passa di mano a 38,34 dollari il barile (+3,43%). Oggi a sostenere i prezzi ci stanno pensando le dichiarazioni del Ministro nigeriano del Petrolio, Ibe Kachikwu, che ha annunciato che il prossimo 20 marzo a Mosca si terrà un incontro tra Russia e alcuni (e non meglio precisati) membri dell'Opec sulle misure da adottare per stabilizzare i prezzi. Nel comparto delle commodity in particolare evidenza l'oro, salito ai massimi da oltre un anno a 1.280,7 dollari l'oncia.
Secondo le statistiche diffuse dal Dipartimento del lavoro, le non-farm payrolls Usa (il saldo delle buste paga nei settori non agricoli) si sono attestate a 242 mila unità, in deciso miglioramento rispetto al mese precedente e ben superiore alle attese (+195 mila). Rivisti leggermente in rialzo anche i dati dei mesi precedenti: quello di dicembre è stato alzato a +271 mila (da +262 mila), quello di gennaio a +172 mila (da +151 mila). In linea con le attese il tasso di disoccupazione che si è confermato al 4,9%, mentre il tasso di partecipazione al lavoro ha registrato un lieve rialzo al 62,7% dal 62,6%.
L'Ibex ha terminato con un +0,51% a 8.811,6 punti, il Dax ha segnato un +0,74% a 9.824,17 e il Cac40 grazie a un +0,92% si è fermato a 4.456,62. Incremento di oltre un punto percentuale per il londinese Ftse100 (+1,13% a 6.199,43). Sul listino della City -1,37% per il London Stock Exchange che, in procinto di unirsi in matrimonio con Deutsche Boerse (-2,02%), ha annunciato un incremento dell'utile operativo "adjusted" del 27%. Segno più a Francoforte per Siemens (+2,02%) grazie alla promozione a "buy" annunciata dagli analisti di Goldman Sachs.
Secondo le statistiche diffuse dal Dipartimento del lavoro, le non-farm payrolls Usa (il saldo delle buste paga nei settori non agricoli) si sono attestate a 242 mila unità, in deciso miglioramento rispetto al mese precedente e ben superiore alle attese (+195 mila). Rivisti leggermente in rialzo anche i dati dei mesi precedenti: quello di dicembre è stato alzato a +271 mila (da +262 mila), quello di gennaio a +172 mila (da +151 mila). In linea con le attese il tasso di disoccupazione che si è confermato al 4,9%, mentre il tasso di partecipazione al lavoro ha registrato un lieve rialzo al 62,7% dal 62,6%.
L'Ibex ha terminato con un +0,51% a 8.811,6 punti, il Dax ha segnato un +0,74% a 9.824,17 e il Cac40 grazie a un +0,92% si è fermato a 4.456,62. Incremento di oltre un punto percentuale per il londinese Ftse100 (+1,13% a 6.199,43). Sul listino della City -1,37% per il London Stock Exchange che, in procinto di unirsi in matrimonio con Deutsche Boerse (-2,02%), ha annunciato un incremento dell'utile operativo "adjusted" del 27%. Segno più a Francoforte per Siemens (+2,02%) grazie alla promozione a "buy" annunciata dagli analisti di Goldman Sachs.