Notizie Notizie Mondo Segnali positivi da asta spagnola: crollano i rendimenti a breve termine

Segnali positivi da asta spagnola: crollano i rendimenti a breve termine

20 Dicembre 2011 11:44

Arrivano nuove indicazioni positive dal fronte obbligazionario spagnolo all’indomani della manovra da 16,5 miliardi di euro varata dal nuovo Governo di Madrid. Complessivamente sono stati collocati 5,64 miliardi di Bonos. I segnali maggiormente positivi sono quelli relativi ai rendimenti che sono letteralmente crollati: l’asta di titoli a tre mesi, che  si è svolta questa mattina, si è chiusa con un tasso lordo dell’1,735% contro il 5,110% della precedente emissione. L’asta dei titoli a sei mesi ha visto i rendimenti scendere al 2,435% dal precedente 5,227 per cento. Poco variati invece i tassi di copertura dell’offerta (bid/cover ratio).

“Sono scesi molto i rendimenti – commenta Carmela Pace di Mps Capital Services al termine dell’asta – Un esito che riflette la fiducia che gli operatori hanno nei confronti delle misure varate dal governo spagnolo. Anche le aste prendenti erano andate bene, ma questa è stata sicuramente una delle migliori”. L’esito positivo dell’asta si è riflettuto anche nell’andamento del differenziale di rendimento tra titoli di stato decennali spagnoli e quelli tedeschi che è calato ulteriormente. Lo spread Bonos/Bund scende a quota 316,5 punti base rispetto al livello di apertura pari a 328 punti.

Quest’asta ha dimostrato una volta di più che il mercato tiene sotto stretto controllo l’Italia, e apprezza maggiormente la vicina Spagna. I timori che aleggiano sull’eurozona dovrebbero penalizzare anche Madrid, ma questo nei fatti non accade. “Noi abbiamo iniziato solo ora, la Spagna ha invece cominciato prima a implementare le misure per rispettare i vincoli di bilancio”, commenta Carmela Pace precisando che in Italia i risultati si potranno vedere solo nei prossimi mesi. Non solo, la Spagna si è anche mossa sul fronte della crescita, mentre il Governo Monti ha dato ancora poche indicazioni su questo fronte. Un motivo in più per gli operatori per rimanere alla finestra, e non scommettere almeno per il momento sul Belpaese. Prossimo test importante per il mercato sarà settimana prossima (giovedì 29 dicembre) con l’asta italiana di Btp per complessivi 7,5 miliardi.
La manovra spagnola, annunciata ieri, ha già dato i suoi primi frutti. “Dovremo ridurre di 16,5 miliardi di euro la differenza tra entrate e uscite”. E’ questo l’obiettivo annunciato ieri dal nuovo premier spagnolo, Mariano Rajoy. Il leader del conservatore Partido Popular, 56 anni, ha vinto le elezioni che si sono tenute lo scorso 20 novembre.

Reazioni in Borsa

Dopo una partenza fiacca i listini europei hanno reagito positivamente in prima battuta al dato dell’indice Ifo pari a 107,2 punti a dicembre rispetto ai 106,6 registrati il mese precedente (consenso a 106 punti). L’effetto positivo, e la corsa rialzista delle Borse del Vecchio continente è proseguita anche con l’esito dell’asta spagnola. Poco prima delle 12.30 il Cac40 sale dell’1,07%,mentre il Dax prende lo 0,96%. In crescita anche l’Ibex che guadagna quasi l’1,20%. Si muove controcorrente il Ftse 100 che cede lo 0,17%.