Seconde case al mare: il mercato prova a rialzarsi?
L’estate 2014 vede più proprietari di case al mare rispetto all’estate dello scorso anno. Il centro studi di Casa.it ha analizzato i dati raccolti dall’Agenzia delle Entrate relativamente alle 600 località costiere italiane: di queste, capoluoghi di provincia compresi, il 15% ha registrato una crescita del +13,7% delle compravendite avvenute nel corso del 2013 rispetto al 2012. Un segnale da considerare positivo se si pensa che nel 2012 solo l’1,5% dei comuni ha registrato un aumento degli scambi.
Il mercato delle seconde case è il settore maggiormente colpito sotto vari aspetti: dalla crisi, dalle tasse e da un cambio delle abitudini degli italiani che preferiscono bed&breakfast o affitti brevi di appartamenti o recarsi in località esotiche spesso in proporzione meno care delle località marine italiane. Dalla vivacità del mercato che si è registrato fino a metà degli anni 2000 durante i quali le compravendite crescevano all’anno a ritmi compresi tra il 2,6% e il 3,5%, fino all’apice delle 60.000 abitazioni traslate nel 2006, si è scesi a 16.000 compravendite, il 75% in meno. Nel giro di sette anni i valori delle case hanno registrato decrementi tra il 10% e il 30%.
Come si spiega questa ritrovata vivacità? “La variabilità dei risultati non offre una chiave di lettura univoca, lasciando intravedere, piuttosto, un mix di fattori specifico per ciascuna località” – dichiara Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.it. “È indicativo, tuttavia, che nella maggioranza dei casi l’aumento negli scambi sia stato preceduto da un riallineamento verso il basso dei prezzi di vendita compreso in un intervallo fra il -18% e il -25%. Solitamente, nel momento in cui la domanda giudica i prezzi interessanti, infatti, ripartono le compravendite creando una sorta di effetto domino”.
Tra le regioni del Nord Italia solo la Liguria ha dato segnali di ripresa, con la riviera di Ponente che sorride più della riviera di Levante. Mediamente nelle località liguri marine le seconde case hanno perso oltre il 20% del loro valore rispetto a sette anni fa, con punte del 30% per gli immobili localizzati nelle aree non immediatamente prospicienti al mare. I cali dei prezzi hanno coinvolto sia le abitazioni “usate” da ristrutturare che quelle di più recente realizzazione, per le prime i cali sono stati più vistosi (dal -15% al -30%) mentre per le seconde più contenuti (dal -7,5% al -12%).