Saipem: stop Russia al gasdotto South Stream, il titolo crolla a Piazza Affari
Saipem crolla a Piazza Affari dopo lo stop della Russia al progetto South Stream, il gasdotto che doveva collegare la penisola di Crimea con la Bulgaria per trasportare il gas russo in Europa. Il titolo della controllata di Eni, già provato dalla serie di profit warning e dal recente tonfo delle quotazioni del petrolio, mostra una flessione di circa 8 punti percentuali a 10,37 euro. Saipem aveva vinto la gara per la costruzione della prima linea del gasdotto. Un contratto da 2,4 miliardi di euro per realizzare e posare i tubi sui fondali del Mar Nero.
L’annuncio dello stop al South Stream è stato dato direttamente da Valdimir Putin durante la visita ad Ankara. “Considerato l’atteggiamento poco collaborativo della Bulgaria e di tutta la Commissione Europea, la Russia non è in più grado di andare avanti con il progetto South Stream”, ha dichiarato Putin. L’idea del gasdotto era nata nel 2007 con la firma tra Eni e Gazprom, mentre attualmente i soci del progetto erano Gazprom (quota del 50%), Eni (20%), Edf (15%) e Wintershall (15%).
La pipeline avrebbe dovuto raggiungere una lunghezza di 931 chilometri per trasportare 63 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Secondo gli analisti di Equita la notizia dello stop del South Stream è chiaramente una notizia negativa per Saipem che riduce la visibilità sulle stime per il periodo 2015-2016. Gli esperti della sim milanese incorporavano per il biennio un contributo di 1 miliardo di euro per il 2015 e di 950 milioni per il 2016 dal Saouth Stream.