Saipem: condannata per tangenti in Nigeria, confiscati 24,5 milioni
Nuova tegola per Saipem. Pochi minuti fa il tribunale di Milano ha condannato la controllata di Eni a una sanzione pecuniaria di 600 mila euro, oltre a disporre la confisca di 24,5 milioni di euro, per l'inchiesta relativa a presunte tangenti in Nigeria nella quale Saipem è imputata per corruzione internazionale. Sotto accusa era in realtà Snamprogetti, confluita poi in Saipem che ora risulta unica imputata dopo l'arrivo della prescrizione per gli altri cinque imputati tra manager ed ex manager della società. Secondo quanto risulta all'accusa, Snamprogetti, attraverso una sistema di tangenti a politici nigeriani, avrebbe conseguito profitti illeciti per una cifra non inferiore a 65 milioni di euro. La somma posta sotto sequestro era stata già accantonata.
Il titolo sul Ftse Mib dopo un primo tonfo del 3% ha recuperato terreno e ora viaggia in rialzo dello 0,90% a 14,52 euro. I timori più forti degli analisti si sono focalizzati su un possibile impatto che la sentenza può avere anche sull'altra inchiesta sull'Algeria attualmente in corso e che riguarda presunti reati di corruzione su contratti stipulati nel Paese nordafricano.
Il titolo sul Ftse Mib dopo un primo tonfo del 3% ha recuperato terreno e ora viaggia in rialzo dello 0,90% a 14,52 euro. I timori più forti degli analisti si sono focalizzati su un possibile impatto che la sentenza può avere anche sull'altra inchiesta sull'Algeria attualmente in corso e che riguarda presunti reati di corruzione su contratti stipulati nel Paese nordafricano.