Rush finale per la cessione di Bpm vita? Il mercato ci ragiona su, ma il titolo non ne approfitta
Dopo un avvio in lieve rialzo, all’indomani della buona prova della vigilia, le Borse europee prendono respiro. A Parigi il Cac40 scivola sotto la linea della parità (-0,13%) a 3.895 punti, a Francoforte il Dax cede lo 0,40% a 6.964 punti. Scambia in territorio negativo anche Madrid, dove l’Ibex perde lo 0,70% a 9.818 punti, nonostante le indicazioni sul fronte lavoro. Il numero dei disoccupati in Spagna a dicembre è, infatti, calato dello 0,25% da novembre a 4,1 milioni di persone secondo quanto comunicato questa mattina dal ministero del Lavoro spagnolo. Il tasso di disoccupazione è però salito del 4,5% se si allarga l’orizzonte temporale, su base annua.
Tasso di disoccupazione stabile al 7,5% invece in Germania a dicembre. Nell’ultimo mese del 2010 sono stati creati 3 mila posti di lavoro, mentre le attese erano per un calo di 15mila. A Milano il Ftse Mib cede lo 0,26% a 20.382 punti. I riflettori sono ancora accesi su Fiat spa, che segna un progresso dell’1,9% nonostante il pessimo andamento delle immatricolazioni di dicembre. Fiat Industrial, dopo un avvio incerto, ha iniziato a correre (+2%). Scivolano in territorio negativo anche le banche sul listino milanese. Unicredit e Intesa Sanpaolo lasciano sul parterre di Borsa rispettivamente lo 0,38% a 1,578 euro e lo 0,36% a 2,04 euro.
Neanche la speculazione mette in salvo la Banca Popolare di Milano, che in questo momento segna un -0,38% a 2,655 euro. La tanto discussa cessione dell’80% di Bpm Vita, controllata di Bpm, si farà aveva confermato il presidente di Bpm Ponzellini. E ormai si sarebbe giunti alle fasi finali delle trattative. Per questo molto probabilmente la cessione potrà essere definita entro le prossime settimane. Secondo quanto ricostruito da un quotidiano finanziario le offerte vincolanti per la cessione dell’80% di Bpm Vita, che inizialmente erano attese entro fine anno, dovrebbero essere consegnate a fine gennaio.
Lo slittamento deriverebbe dalla combinazione di diversi fattori, fra cui alcune divergenze sulla governance e le richieste della controparte venditrice, spiega il giornale. Bocche cucite sull’identità dei compratori più gettonati. Secondo l’ultimo tam tam di mercato in pole position per rilevare l’80% di Bpm ci sarebbero Bnp, Zurich e Covea. “Dalla cessione la Banca Popolare di Milano stima un impatto positivo sul Core Tier 1 ratio di circa 30 punti base derivante solo dal deconsolidamento della società, che implica una valutazione di circa 200 milioni, mentre noi prevediamo un impatto positivo di circa 60 punti base in un equity value di 300 milioni”, commentano gli analisti di Equita nel report uscito oggi.
“La cessione del business vita rappresenta un catalyst di breve per il re-rating del titolo – che tratta con uno sconto rispetto ai peers sui massimi storici, di circa il 20%%, concludono gli esperti della sim milanese, confermando il giudizio hold su Bpm con target a 3,6 euro.