Rivoluzione auto elettriche, nel 2022 boom e-car. Scommettere sull’EV con l’ETF: il consiglio agli investitori
“Riteniamo che le prospettive per il mercato dell’auto elettrica siano assolutamente promettenti e, se gli investitori vogliono accrescere la loro esposizione alle sue opportunità di sviluppo, ci sono alcuni aspetti a cui dovrebbero prestare particolare attenzione”. Così Aanand Venkatramanan, Head of ETF Investment Strategies di Legal & General Investment Management (LGIM), nella nota LGIM: Auto elettriche in rampa di lancio.
Venkatramanan fa notare che, “secondo i dati riportati da Jato, una società che fa analisi sul settore dell’automotive, lo scorso agosto le immatricolazioni delle auto elettriche in Europa hanno superato quelle delle auto diesel per la prima volta nella storia. Nella categoria sono incluse le auto puramente elettriche, le plug-in hybrid, le full hybrid e le mild hybrid. Inoltre, è stato stimato da Bloomberg New Energy Finance (BNEF) che i veicoli elettrici (EV) nel 2025 arriveranno a costare meno di quelli a combustione interna; mentre nel 2037 li supereranno anche nelle vendite”.
“Questo trend – si legge nel report di LGIM – rappresenta un supporto importante nell’abbattimento delle emissioni da combustibili fossili: in un recente report di BNEF, si osserva che queste ultime hanno raggiunto il picco massimo nel 2019 e non dovrebbero tornare a salire oltre quei livelli. Inoltre, è stato stimato che nel 2022 saranno disponibili sul mercato globale 500 modelli diversi di e-car, grazie al fatto che la densità energetica media delle batterie crescerà di un tasso compreso tra il 4% e il 5% l’anno e considerando anche che nuove batterie verranno lanciate sul mercato2.
Il responsabile della divisione di strategie sugli investimenti in ETF di LGIM riconosce che “questa è una buona notizia per il mercato delle batterie”, ma si pone una ulteriore domanda:
“Come possono gli investitori trarre potenziali vantaggi da questo sviluppo?”.
La risposta che lui dà è la seguente:
“Dal nostro punto di vista è importante selezionare anche quelle imprese che producono batterie competitive sul mercato e non limitarsi solamente a coloro che le utilizzano o ai fornitori di servizi secondari. La value chain delle auto elettriche è composta da numerosi segmenti, che vanno dalla produzione di batterie a quella delle stazioni di ricarica, ai sistemi di guida e alle componenti hardware. Alcuni di questi segmenti sono meno disruptive di quanto non lo sia la tecnologia delle batterie; per esempio, alcune aziende attive nel settore automotive dovranno semplicemente modificare i loro prodotti in modo da riadattarli agli EV senza impiegare nuove tecnologie. Ad esempio, i sistemi di infotainment possono essere utilizzati sia nei veicoli elettrici sia in quelli con motore a combustione interna. Pertanto, a nostro avviso è essenziale che gli investitori riescano a distinguere i player più importanti da quelli secondari all’interno del comparto”.
A tal proposito, “l’ETF LGIM lavora con esperti esterni e indipendenti, dalla profonda conoscenza del mercato; nel caso dell’L&G Battery Value-Chain UCITS ETF ci siamo rivolti a Clean Horizon e Fastmarkets MB, mentre l’indice è stato sviluppato da Solactive AG. In questo modo riusciamo ad includere imprese promettenti che con i classici metodi di classificazione (come il Global Industry Classifacion Standard, o GICS) non verrebbero selezionate. Inoltre, in LGIM valutiamo costantemente i dati seguendo criteri prestabiliti (quotazione in borsa, volumi di scambi, capitalizzazione di mercato minima, etc.), che poi vengono trasposti in un set di regole trasparenti, così che i titoli che infine scegliamo siano selezionati basandoci su un quadro di regole di riferimento. L’intero comparto conta oltre 125 imprese rilevanti e 31 di queste sono incluse nel nostro ETF”.