Il ritorno della shrinkflation, l’incubo cantonata per le banche centrali, il potere dell’oro
“È tornata la shrinkflation, ed è il momento ideale perché l’oro mostri il suo valore come moneta reale e come copertura contro la perdita del potere di acquisto”. E’ quanto ha scritto in una nota Ned Naylor-Leyland, Head of Strategy, Gold & Silver di Jupiter AM.
Quella che si è appena aperta, vale la pena sottolinearlo, è una settimana cruciale per i mercati: diverse le banche centrali tra le più importanti al mondo che si riuniranno nell’ultimo meeting dell’anno 2021.
Il Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, si riunirà nella giornata di domani per diramare l’annuncio sui tassi e sulle misure di politica monetaria dopodomani, mercoledì 15 dicembre.
Il giorno successivo, giovedì 16 dicembre, si riunirà la Bce di Christine Lagarde.
Sempre giovedì 16 dicembre saranno annunciate le decisioni di politica monetaria della Bank of England. In settimana, i riflettori saranno puntati anche sulla Bank of Japan.
Ma non finirà qui in quanto, come emerge da un articolo di Bloomberg, saranno una ventina in tutto le banche centrali del mondo che snoccioleranno le proprie decisioni, nell’arco dei prossimi giorni: tra queste, le istituzioni di Norvegia, Messico, Russia: tutte alle prese con un contesto di una inflazione più alta, di prezzi delle commodities più alti, del riemergere della paura per la pandemia Covid-19 a causa della diffusione della variante Omicron (leggi ultime novità sul vaccino Pfizer).
A fronte della Bank of Japan di Haruhiko Kuroda che si confermerà tra le banche centrali più dovish del mondo – il meeting è previsto per la giornata di venerdì, 17 dicembre – è possibile che la Bank of England rimandi il rialzo dei tassi atteso.
La banca centrale norvegese potrebbe invece alzare di nuovo il costo del denaro.
Diamentralmente opposta la politica monetaria della Cina (leggi outlook economia), con la People’s Bank of China che sta optando per manovre espansive, mentre Brasile e Russia potrebbero essere teatro di strette monetarie, così come Messico, Cile, Colombia e Ungheria.
“Stiamo assistendo a una divergenza crescente di politica monetaria“, ha commentato a Bloomberg Alicia Garcia Herrero, responsabile economista dell’area Asia-Pacifico di Natixis SA.
Shrinkflation e la paura del ‘doppio errore’ Fed
Ma torniamo al commento di Ned Naylor-Leyland, responsabile della divisione di strategia, oro e argento di Jupiter AM, che affronta il tema della shrinkinflation:
“Hai presente quella tavoletta di cioccolato che hai appena comprato? Prima pesava 100g, ora 90g, ma il prezzo è rimasto invariato. Il sacchetto di patatine? Ce ne sono molte meno e ha un nuovo brand. Questa è la shrinkflation, e sebbene non sia niente di nuovo, è tornata. E, credo, resterà con noi per un po’. Un noto caso di shrinkflation fu quando Toblerone ridusse il peso della sua caratteristica barretta di cioccolato, per poi annullare la scelta in seguito alle lamentele dei consumatori. La shrinkflation deriva dall’inflazione e dal calo dei margini per i produttori di beni di consumo, ed è un processo insidioso e persistente”
Lo strategist continua:
“Ritengo che la Federal Reserve e la Bank of England non saranno in grado di controllare l’inflazione senza destabilizzare i mercati finanziari e i grossi livelli di debito nell’economia mondiale. Nonostante le autorità stiano camminando sul filo del rasoio, il mercato ha prezzato fino a tre aumenti dei tassi di interesse per la Fed il prossimo anno. Tale mossa rischierebbe di frenare un’economia mondiale che sta già rallentando, e aumenterebbe il costo di finanziare tutto quel debito. È già capitato nel 2018, quando la Fed ha adottato una politica troppo restrittiva commettendo un errore, e noi crediamo possa accadere di nuovo”.
Situazione ideale per l’oro, occhio a tassi interesse reali
Ned Naylor-Leyland prosegue, ricordando le politiche monetarie ultra espansive lanciate dalle banche centrali e parlando dell’importanza dell’oro.
Stampare moneta
“Le condizioni economiche e politiche di oggi sottolineano, per me, l’importanza di possedere un asset che mantenga il suo potere di acquisto per beni e servizi. I governi hanno speso e stampato grandi quantità di moneta per sostenere la ripresa post pandemia e prima ancora a causa della crisi finanziaria globale. I bilanci delle banche centrali si sono gonfiati, con implicazioni significative per il futuro potere d’acquisto e la produttività nell’economia reale”
Situazione ideale per l’oro
“L’oro viene a volte considerato una copertura contro l’inflazione, ma in realtà è una protezione contro la perdita del potere di acquisto. Il metallo giallo può aiutare a proteggere un portafoglio dagli effetti dell’inflazione. Considero il momento attuale ideale per detenere oro, a causa di difficoltà strutturali delle politiche delle banche centrali, così come il continuo peggioramento dei problemi sul lato dell’offerta. Possedere oro, o investire in un fondo su oro e argento gestito in maniera attiva, può essere utile per compensare questi rischi crescenti”.
Moneta originale
“Il prezzo dell’oro si muove tipicamente in senso opposto rispetto ai tassi di interesse reali – o ai tassi obbligazionari/valutari aggiustati per l’inflazione. I tassi di interesse reali negli USA sono stati negativi per qualche tempo, il che significa che molti investitori in Treasury USA subiranno perdite per effetto dell’inflazione, e non credo che la situazione cambierà presto, viste le difficoltà che i banchieri centrali stanno affrontando nel bilanciare i rialzi dei tassi con le pressioni inflazionistiche crescenti. L’oro è una moneta originale e affidabile, ed è una difesa tradizionale usata dalle banche centrali per proteggersi dall’inflazione e dai rischi dei mercati. La Fed, la BCE e altre banche possiedono grandi quantità di oro nelle loro riserve, dal momento che considerano l’oro, piuttosto che il dollaro, come vera forma di denaro senza rischi. Le banche centrali sanno, e io concordo, che l’oro è una riserva di valore maggiore dei dollari, delle sterline, degli euro – e della cioccolata”.