La rivincita di Fiat: anche Moody’s assegna al Lingotto la stelletta di investment grade
La lectio magistralis dell’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha compiuto il miracolo. Gli analisti dell’agenzia internazionale di valutazione, Moody’s, hanno rotto gli indugi e riportato il giudizio sul merito del credito assegnato al Lingotto al livello di investment grade. Da oggi in avanti il gruppo torinese ha riconquistato a tutti gli effetti il “grado” di maggior solvibilità.
Il 30 aprile Fiat aveva riconquistato il livello dell’investment grade anche presso l’agenzia di valutazione Standard & Poor’s. E all’appello mancava proprio Moody’s. L’indicazione odierna ha quindi un sapore tutto particolare: quello della rivincita. Come segnalano gli operatori è particolarmente significativa perché farà da bussola agli investitori dando il là agli investimenti sul titolo da parte di alcuni grandi investitori istituzionali, come ad esempio i fondi pensione americani.
A suggellare questa quadratura del cerchio sono stati due fattori: il continuo miglioramento sotto il profilo finanziario avviato da Fiat negli ultimi anni e il dinamismo di cui è stata capace l’azienda italiana nell’attuale contesto di mercato. Così mentre in America alcuni mostri sacri del settore automotive annaspano, il Lingotto mettendo a frutto la strategia disegnata da Marchionne ha conquistato sempre maggiori quote di mercato. E si appresta al grande salto negli Stati Uniti, dove il prossimo passo sarà riavvare la produzione dell’Alfa Romeo entro la fine del 2010, primi 2011.
“Nel 2008 fino ad oggi Fiat ha continuato nel suo percorso di successo per ritrovare un profilo finanziario sostenibile, nonostante lo scenario più competitivo e l’indebolimento economico in alcuni mercati – riconosce l’esperto di Moody’s Falk Frey – . La capacità di Fiat di far fronte a queste pressioni esterne con prestazioni finanziarie ancora forti è stato uno dei motivi principali della promozione del rating e del ritorno all’investment grade”.