Notizie Notizie Italia Risiko popolari: Ubi Banca spinge per fusione con Bpm, il mercato ci crede

Risiko popolari: Ubi Banca spinge per fusione con Bpm, il mercato ci crede

10 Novembre 2015 09:47
Bpm si conferma tra le prede più ambite in vista della prossima tornata di consolidamento del settore bancario italiano. L’istituto milanese farebbe gola soprattutto a UBI Banca con cui avrebbe avuto già un paio di incontri preliminari nel corso della scorsa settimana. Sullo sfondo rimane la posizione del Banco Popolare che continua a essere una soluzione abbastanza gradita a Bpm. 
L’ipotesi di una fusione tra UBI Banca e Bpm ha subito scaldato il mercato oggi con il titolo Bpm in testa al Ftse Mib con un balzo del 2,5% a 0,8555 euro. Più cauta Ubi che sale dello 0,68%. 

UBI e Bpm insieme formerebbero quarta forza bancaria italiana 
L’unione delle due banche porterebbe alla formazione della quarta banca italiana per attivo (170 miliardi) e filiali (2.220), scavalcando il Banco Popolare che risulta anche uno dei potenziali partner di Ubi. Secondo quanto ricostruito oggi da “Il Messaggero” presso fonti bergamasche, settimana scorsa si sarebbero tenuti due incontri al massimo livello per valutare una fusione tra Ubi Banca e Bpm alla presenza di Andrea Moltrasio (presidente consiglio di sorveglianza di Ubi), Piero Giarda (presidente consiglio di sorveglianza di Bpm), e i due ceo Victor Massiah (Ubi) e Giuseppe Castagna (Bpm). 
Scambio carta con carta e Ubi vorrebbe scegliere il ceo 
L’operazione si configurerebbe come un’acquisizione di Bpm da parte di Ubi alla luce delle maggiori dimensioni dell’istituto bergamasco. Non attraverso un’Opa, ma scambio di carta con carta. 
A livello di governance resterebbe il sistema duale con Ubi in grado di far valere il maggior valore di Borsa (capitalizzazione di 5,9 miliardi contro 3,6) e un attivo più che doppio (119 mld contro 50). Pertanto, sempre secondo quanto riferito oggi dal quotidiano romano, il gruppo bergamasco pone la condizione della nomina del ceo (Massiah) con il ridimensionamento di Castagna. La sede andrebbe invece a Milano. Di contro Bpm vorrebbe una fusione paritetica in termini di governance. 
Intanto oggi sono in programma le riunioni dei consigli sia di Bpm che di Ubi per l’approvazione dei conti del terzo trimestre che secondo Il Messaggero dovrebbero evidenziare risultati oltre le previsioni.