Riscossa delle banche a Piazza Affari. Banco Popolare è la protagonista
Banco Popolare mette il turbo a Piazza Affari. Il titolo, dopo qualche difficoltà a fare prezzo, è entrato in contrattazione sul Ftse Mib con un progresso dell’8,24% a 10,9 euro. L’istituto di credito ha riportato nel primo semestre un utile netto in calo su base annua del 96,1% a 6,014 milioni di euro rispetto ai 156,2 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Nel solo secondo trimestre l’utile è stato di 25 milioni di euro dai 64 milioni di un anno fa, battendo le attese degli analisti interpellati da Bloomberg che avevano stimato un rosso di 12,8 milioni di euro. Il risultato “normalizzato” del primo semestre è risultato positivo per 77,3 milioni e per 31 milioni con gli effetti della variazione del merito creditizio sulle passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO).
Il margine di interesse si è attestato a 770,7 milioni, con un decremento del 7,6% rispetto al dato del corrispondente periodo dell’esercizio precedente (833,7 milioni), mentre il totale dei proventi operativi è stato di 1.797,9 milioni rispetto ai 1.820,3 del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti verso la clientela sono pari a 620 milioni dai 438,3 milioni di dodici mesi fa, con la contribuzione del secondo trimestre, pari a 292 milioni, in calo dell’11% rispetto ai 328 milioni del primo trimestre 2014. Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, incagli, crediti ristrutturati ed esposizioni scadute) sono ammontate al 30 giugno 2014 a 14,7 miliardi e hanno evidenziato una crescita del 4,9% rispetto ai 14 miliardi del 31 dicembre 2013 e del 17,1% su base annua. Il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) è ammontato al 13,3%, con il CET1 ratio pro-forma calcolato sulla base delle regole che saranno in vigore al termine del periodo transitorio (CET1 ratio fully phased) che è stimato pari all’11,4%.
Saviotti, nessun timore per la Bce
“Banco Popolare supererà sia l’Aqr sia gli stress test, sono totalmente confidente”. Così il consigliere delegato della banca, Pier Francesco Saviotti. “Certo ci saranno degli interventi da fare, come degli accantonamenti, ma non avremo problemi a livello di capitale”, ha spiegato Saviotti che nega qualsiasi nuova ipotesi di aumento di capitale. Immediate questa mattina le reazioni degli analisti. Bofa Merrill Lynch ha abbassato il target price a 17 euro da 18,2 euro, Exane ha portato il giudizio a outperform da neutral, Kepler Cheuvreux ha alzato il rating a hold da reduce mentre per Banca Akros la raccomandazione ora è accumulate da hold.
Brillano tutte le banche a Piazza Affari
ottime performance sulla Borsa di Milano anche per il resto del comparto bancario. Monte dei Paschi (+1,8% a 1,06 euro) non risente minimamente della bocciatura a sell da hold da parte di Societe Generale. Ancora meglio fa la Popolare di Milano (+3,9% a 0,58 euro) dopo che Kepler Cheuvreux ha alzato il giudizio a hold da reduce ed Exane ha abbassato il target price del 7% a 0,7 euro (con rating outperform). Piazza Meda venerdì ha pubblicato i conti semestrali e il consigliere delegato, Giuseppe Castagna, ha svelato i suoi prossimi passi: la distribuzione di un dividendo già a partire dall’esercizio 2014 e arrivare all’assemblea di aprile 2015 con un riforma della governance piena. Bene anche Bper (+3,5% a 5,82 euro), Intesa Sanpaolo (+2,1% a 2,17 euro), Mediobanca (+1,4% a 6,1 euro), Ubi Banca (+1,9% a 5,77 euro) e Unicredit (+1,7% a 5,65 euro).