Notizie Notizie Mondo Rischio recessione e minacce inflative, il punto di Julius Baer

Rischio recessione e minacce inflative, il punto di Julius Baer

12 Febbraio 2008 13:45

Caricare la molla dei portafogli approfittando dei “saldi” presenti sul mercato. Nel classico appuntamento con il Winter Workshop di Julius Baer campeggia la bandiera dell’ottimismo con la convinzione che presto i mercati usciranno fuori dall’attuale crisi e quello attuale potrebbe rilevarsi il momento giusto per entrare in azione. Gli esperti della casa d’affari elvetica non esitano quindi a consigliare una graduale riscoperta dell’equity andando comunque a fare una radiografia, non senza individuare dei punti oscuri, dell’attuale scenario macroeconomico globale.


Gli Stati Uniti non sono ancora in recessione e non è detto che ci entrino, a differenza delle certezze da molti professate in merito. David Kohl, economista di Julius Baer, ha comunque rimarcato nel suo intervento oggi a Milano come sia evidente una decisa interruzione della crescita nel residenziale Usa, abbinata a un rallentamento della componente consumi. “Tutti i principali indicatori economici nel loro complesso non sono ancora a livello di recessione – ha fatto presente Kohl – ma ultimamente i rischi sono aumentati con probabilità di recessione circa al 50%”. Il comparto immobiliare ha molto contribuito alla crescita Usa soprattutto nel triennio 2003-’05 e sicuramente peserà sul dato aggregato del 2008. E gli effetti della debolezza degli Stati Uniti non mancano di farsi sentire anche nel vecchio continente. Gli indici sulla fiducia delle imprese in Europa mostrano infatti segnali di cedimento e in più l’aumento del costo del credito e l’euro forte “rappresentano due fattori ulteriori di rallentamento in grado di pesare non poco sulla crescita di Eurolandia”, ha sottolineato Kohl che prevede difficoltà anche per il Giappone. Discorso a parte per i paesi emergenti, quelli asiatici in particolare, che secondo gli esperti di Julius Baer saranno in grado di controbattere al meglio al rallentamento globale partendo da basi molto più solide rispetto al passato con il sostegno di forti fattori strutturali.


In generale Kohl ha evidenziato come gli effetti della crisi subprime, ancora difficilmente quantificabili esattamente, si faranno ben sentire su crescita e inflazione. Quest’ultima non rappresenta però un problema primario Oltreoceano, con le spinte inflazionistiche che non sono forti e la Federal Reserve che ha potuto agire senza troppi timori legati alla componente prezzi. “L’intervento straordinario della Fed si era reso necessario, ma una volta superata la crisi finanziaria tornerà ad applicare una politica monetaria meno aggressiva e più prevedibile”, è la previsione di Kohl. Discorso diverso per l’Europa alle prese con pressioni inflazionistiche in aumento e questo ha creato dei freni non da poco all’azione della Bce. “La Bce necessita di una maggiore tempestività nel reagire agli shock dei mercati. E’ comunque nell’ordine delle cose che la Bce tagli i tassi di interesse e noi siamo convinti che l’inflazione nel medio-lungo termine non sarà più un problema primario per l’Europa”, ha aggiunto l’economista di Julius Baer che vede un raffreddamento dell’inflazione a livello globale nel corso del 2008.


La strategia d’investimento consigliata da Julius Baer per l’equity prevede una predilezione per i titoli growth (valutazioni relative più convenienti) e le società a grande capitalizzazione. A livello geografico la preferenza va verso Europa e mercati Emergenti, mentre l’unica area sottopesata è il Giappone. “Lo scenario macro è in rallentamento ma il momentum è favorevole e la liquidità ampia”, ha detto Giovanni Leonardo dell’asset allocation team di Julius Baer,  aggiungendo come la recente correzione ha reso le valutazioni del mercato azionario interessanti pur in uno scenario di rallentamento della crescita degli utili. A livello settoriale le preferenze vanno verso il minerario e l’industriale, sottopesati invece i titoli finanziari. In un contesto di rallentamento del ciclo economico di crescita, presentano delle opportunità interessanti anche i settori legati ad asset anticiclici come le infrastrutture. “Rischi e volatilità contenuti, forti cash flow, elevati dividendi e rendimenti a lungo termine fanno delle infrastrutture una buona opportunità d’investimento”, è l’opinione di Jean-Pierre Gerber, product specialist equities di Julius Baer. La casa d’affari elvetica, passando al comparto obbligazionario, presenta una posizione neutrale fra titoli di stato ed emissioni societarie, con preferenza verso la duration breve.