Il rischio recessione affossa le Borse. Oro tocca nuovo record sopra quota 1.850 $
Il violento sell-off delle Borse Ue e di Wall Street ha pesato oggi sulle Borse asiatiche. Ribassi marcati per Seoul (-6,51%), Tokyo (-2,51%) e Sydney (-3,51%). L’aumento dell’avversione al rischio sta spingendo al rialzo l’oro che ha aggiornato nuovamente i suoi massimi storici arrivando a quota 1852,75 dollari l’oncia. Da inizio anno le quotazioni dell’oro risultano in progresso di oltre il 30%.
I timori di un rallentamento economico sono stati rafforzati dal taglio delle previsioni di crescita deciso da Morgan Stanley che ha rivisto al ribasso le stime di crescita globale per il 2011 da +4,2% a +3,9% e quelle 2012 da +4,5% a +3,8%. Le ragioni dell’abbassamento delle stime di crescita, spiegano gli esperti, è da ricercarsi nella crisi del debito che ha investito Usa ed Europa.
Taglio delle stime anche da parte di Citigroup che vede gli Usa crescere a ritmo più lento quest’anno e soprattutto nel 2012. La casa d’affari statunitense ha rivisto al ribasso le proprie previsioni di pil 2011 da +1,7% a +1,6%. Taglio più marcato per quanto concerne le stime per il 2012 passate da +2,7% a +2,1%. Revisione al ribasso anche per le stime di utile per azione dello S&P 500 passate da 98 a 97 $ per il 2011 e da 105 a 101 $ per il 2012.
Ieri l’indice S&P 500 ha ceduto il 4,46% a 1.140 punti, in ribasso di circa il 15% rispetto ai liveli di inizio luglio. Nuovo balzo della volatilità con l’indice Vix che con un +35% tornato sopra quota 40 punti a 42,67. Dal fronte macro è arrivato l’inatteso rialzo mensile di mezzo punto percentuale dell’inflazione Usa. Indicazioni negative anche dalle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, salite a 408 mila unità, dalle vendite di case esistenti, -3,5%, e dall’indicatore preparato dalla Fed di Philadelphia, passato da 3,2 a -30,7 punti, sui minimi dal 2008 e che
Settimana prossima ci sarà l’importante banco di prova della seconda lettura del pil statunitense del secondo trimestre che secondo le attese di mercato dovrebbe evidenziare un +1,1% annualizzato rispetto al +1,3% della prima lettura flash. “Non penso ci sia il rischio di una nuova recessione, ma dobbiamo fare di più”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, rimarcando soprattutto la necessità di creare le premesse per una ripresa più sostenuta del mercato del lavoro.