Riparte il mercato immobiliare nell’Eurozona. Irlanda al top. Francia al palo. Italia fuori dalla crisi
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I riflettori di Standard&Poor’s, puntati sul mercato immobiliare dell’Unione europea, indicano una buona (in certi casi anche molto buona) ripresa del settore dopo anni di performance deludenti. Secondo gli analisti di S&P, che definiscono il fenomeno una specie di nuova primavera del mattone, i prezzi delle case saliranno quest’anno nella maggior parte dei Paesi europei, sulla scia di migliori condizioni economiche e di tassi sui mutui decisamente bassi. Fuori dall’Eurozona, è prevista un’inflazione dei prezzi delle case nel Regno Unito, stabile al 7% quest’anno, mentre la Svizzera registreranno una debole crescita dell’1,5%.
Irlanda sul podio
Best performer dell’Eurozona sarà l’Irlanda, che sperimenterà nel 2015 le più significative rivalutazioni (circa il 9%), seguita dalla Germania (+5%), dal Portogallo (+4%) e dai Paesi Bassi (+3%). Anche i prezzi delle case spagnole torneranno a crescere (del 2,5%), un risultato importante dopo la profonda crisi registrata dal mercato immobiliare iberico dall’inizio della crisi finanziaria, mentre per quanto riguarda l’Italia le previsioni sono meno entusiasmanti, ma quanto meno i prezzi delle case concluderanno quest’anno la loro fase di declino. “Ci aspettiamo – ha commentato Jean-Michel Six, capo economista Emea di Standard&Poor’s – che i prezzi delle case torneranno a crescere quest’anno in Spagna e in Italia, supportati da una ripresa economica che sta guadagnando slancio, mentre il recupero dei prezzi delle case del Portogallo dovrebbe rafforzarsi nei prossimi tre anni, favorito anche dagli investimenti esteri”. “I mercati immobiliari – aggiunge Six – di Irlanda e Paesi Bassi, che erano tra i più colpiti nella fase di recessione, sono ora in forte ripresa, con aumenti medi rispettivamente del 5,5% e del 3% nel corso dei prossimi tre anni”. Quanto alla Germania, i prezzi nominali delle case dovrebbero continuare crescere del 5% quest’anno e del 4,5% nel 2016, supportati da un basso tasso di disoccupazione e da un crescente squilibrio tra domanda e offerta.
In fondo alla Top10
In negativo solo i mercati francese e belga che, secondo gli analisti di S&P, sono destinati a contrarsi rispettivamente del 3% e del 2%, il primo a causa delle deboli condizioni economiche, il secondo per i tagli sulle detrazioni fiscali degli interessi legati ai mutui.
L’Italia scatta nel 2016
Quanto al mercato residenziale in Italia mostra segnali di ripresa sulla scia di un’economia domestica in miglioramento e di un allentamento delle condizioni finanziarie. Dopo tre anni di recessione, l’economia italiana è tornata a crescere nel primo trimestre dello 0.3% rispetto al trimestre precedente, alimentata da un aumento degli investimenti. “Ci aspettiamo – dice Six – che la contrazione dei prezzi delle case si fermi quest’anno, e che il mercato possa crescere del 2,5% nel 2016 e del 3% nel 2017“. Nel frattempo, la domanda di mutui ipotecari ha continuato a espandersi, con i nuovi prestiti per la casa in aumento del 73% anno su anno nel mese di aprile. “La maggiore fiducia dei consumatori e soprattutto i tassi di interesse più bassi supportano questo trend positivo”, conclude Six.