Notizie Notizie Italia Rinnovato contratto per i bancari, aumento di 85 euro

Rinnovato contratto per i bancari, aumento di 85 euro

1 Aprile 2015 08:32
Alle cinque di questa mattina è finalmente è stato firmato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale degli oltre 309 lavoratori bancari da Abi e le otto sigle sindacali del credito (Fabi, Fiba, Fisac, Uilca, Unisin, Dircredito, Sinfub e Ugl credito). L’intesa, che sarà valida fino al 31 dicembre 2018, verrà ora sottoposta all’approvazione delle assemblee dei lavoratori attese concludersi entro metà aprile. “Dopo un anno e mezzo di durissime trattative, i bancari hanno finalmente un loro contratto nazionale. In questo modo è stata scongiurata l’eventuale disapplicazione del contratto stesso, che avrebbe creato enormi problemi ai lavoratori lasciandoli senza tutele”, ha sottolinea in una nota Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi.
“Con l’ipotesi d’accordo è stata mantenuta e difesa l’area contrattuale, sono stati valorizzati gli inquadramenti, evitando una riforma degli stessi che avrebbe creato notevoli disagi e problemi”, ha spiegato Sileoni. “Il salario d’ingresso per i giovani assunti attraverso il fondo per l’occupazione è stato aumentato dell’8% e, dal punto di vista sociale, è stata creata una piattaforma bilaterale per la ricollocazione nel settore del personale licenziato in caso di crisi aziendali. Gli aumenti economici sono pari a 85 euro (stessa somma prevista del contratto commercio siglato ieri, ndr) da riparametrare e avranno una scadenza al primo ottobre 2016, primo ottobre 2017 e primo ottobre 2018″.
“Sono state date risposte concrete ai problemi occupazionali e sotto l’aspetto economico si è recuperata l’inflazione. In tema di modello di banca, creazione di nuove attività e professioni sono stati previsti confronti con le banche, attraverso un monitoraggio periodico“, aggiunge Sileoni. “La categoria ha quindi un proprio contratto che scadrà il 31 dicembre del 2018 e potrà così gestire con più garanzie e meno disagi una difficile fase di riorganizzazione del settore, che partirà a breve con una nuova ondata di fusioni, a causa anche della riforma delle banche popolari recentemente diventata legge”. ”Si chiude, così, una fase conflittuale e di grande disagio che è stato possibile superare soltanto con la determinazione dell’intero movimento sindacale, sostenuto dal consenso e dai sacrifici dei lavoratori bancari”, ha concluso Sileoni.